I membri del team europeo dell’azienda di abbigliamento outdoor Patagonia, insieme a quelli dell’ong “Salmon and Trout Conservation Scotland”, hanno consegnato i primi di settembre al Parlamento scozzese 175.000 firme per chiedere di eliminare gradualmente gli allevamenti di salmone in recinti di rete in mare aperto, un’attività che minaccia i pesci selvatici e la natura selvaggia circostante.
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La campagna Artifishal
La petizione rientra nell’ambito della campagna europea Artifishal, lanciata lo scorsa primavera da Patagonia, che punta a far riflettere sull’ “effetto devastante” degli allevamenti ittici. Nell’ambito dell’iniziativa sono stati documentati i processi dell’industria dell’allevamento del salmone in Islanda, Norvegia, Scozia e Irlanda, e si è chiesto alle persone di far sentire la propria voce di fronte ai governi di questi Paesi per vietare la pratica dell’allevamento dei salmoni in recinti di rete in mare aperto.
L’impatto degli allevamenti nei bacini acquatici
L’impatto sull’ambiente dei pesci da allevamento si traduce sia in un danno per l’ecosistema acquatico sia in una maggiore diffusione di malattie tra gli animali. “Il pesce addomesticato e allevato dall’uomo – si legge sul sito di Patagonia – viene lasciato prosperare in bacini acquatici ad alta densità in cui viene somministrato cibo e in cui vengono allevati fino a quando raggiungono le dimensioni di mercato per poi essere pescati e destinati al consumo. I pesci d’allevamento minacciano i pesci selvaggi poiché trasmettono parassiti, malattie (e i pesticidi utilizzati per controllarli), e a causa della competizione e dell’incrocio tra le specie durante le frequenti fughe dai bacini.
Proteggere salmone selvaggio da impatto degli allevamenti
Una delle vie da percorrere per allevare il salmone senza interferire con le specie di salmone selvaggio è, come si legge sul sito di Patagonia, farlo “all’interno di sistemi di contenimento chiusi che rendano impossibile la fuga impedendo totalmente qualsiasi inquinamento, malattie o trasmissione di parassiti nell’ambiente. Il salmone viene già allevato in questo modo su piccola scala, ma il settore ha bisogno di una spinta maggiore per una transizione più rapida. Ecco perché chiediamo ai governi di vietare gli allevamenti ittici aperti in Islanda, Norvegia, Scozia e Irlanda”.
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