La povertà energetica va affrontata in modo radicale guardando sia all’impatto sociale sia all’impatto climatico. Per farlo con successo la proposta che emerge dagli organizzatori e dagli speaker della giornata a cura della European Economicand Social Committe “Energy Poverty at the crossroads of the European Pillar of Social Rights and the European Green Deal” in diretta streaming il 20 aprile, è che si agisca tramite una coalizione europea.
Si tratta di una coalizione che vede insieme istituzioni europee e società, inteso come associazioni di consumatori, cooperative sociali e cittadini, sintetizza Peter Schmidt, presidente Nat Section, European Economic and Social Committee, che conclude “Le proposte sono benvenute. Vorremo avviare un confronto in 12 mesi sulle proposte da cui poi stabilire delle linee guida”.
“L’Europa da rilevanza al problema e ha risorse da dedicarvi” gli fa eco Cillian Lohan, vice-presidente in carica della Comunicazione presso l’European Economic and Social Committee. “Siamo di fronte a una storica opportunità per affrontare la povertà energetica e offrire un futuro di salute e sostenibilità ai cittadini europei. Insieme alle istituzioni europee, la società e i cittadini possono fare molto”.
E rimarca, come più volte suggerito dagli speaker nel corso della giornata, quanto il “retrofit degli edifici e delle abitazioni debba essere un’azione coordinata a livello europeo come l’integrazione delle energie rinnovabili”.
Per questo serve una strategia politica europea che deve partire da una coalizione.
Coalizione che ha il compito di ribadire come la povertà energetica non sia un costo per la transizione ecologica, ma un suo elemento, come suggerisce Séamus Boland, president of Diversity Europe Group (Group III), European Economic and Social Committee.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.