Navi, approvato regime italiano per incentivare l’approvvigionamento elettrico nei porti

L’aiuto si tradurrà in una riduzione fino al 100 per cento dei cosiddetti “oneri generali di sistema”

Ridurre le emissioni di gas serra, l’inquinamento atmosferico e quello acustico: è questo l’obiettivo del regime di aiuti di Stato italiano approvato il 17 giugno dalla Commissione europea.

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Foto di Nilantha Ilangamuwa su Unsplash

La misura, che prevede lo stanziamento di 570 milioni di euro, è volta a incentivare gli operatori navali a collegarsi alle infrastrutture elettriche terrestri quando le navi sono ormeggiate nei porti per alimentare i servizi e le attrezzature a bordo.

Istituito anche un meccanismo di monitoraggio

L’aiuto si tradurrà in una riduzione fino al 100 per cento dei cosiddetti “oneri generali di sistema” che renderà il prezzo dell’energia elettrica erogata dalle reti terrestri competitivo rispetto al costo di quella prodotta a bordo utilizzando motori alimentati da combustibili fossili.

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Il governo italiano si è impegnato anche a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale inteso a garantire che l’aiuto rimanga necessario e proporzionato per tutta la sua durata, tenendo conto degli sviluppi dei prezzi e del mercato.

Il contributo alla riduzione delle emissioni

“Questo regime italiano da 570 milioni di euro incentiverà gli operatori navali a utilizzare l’energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri anziché quella prodotta a bordo utilizzando combustibili fossili”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza.

“Con questa misura, l’Italia contribuirà all’ambizioso obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni dei trasporti di almeno il 90 per cento entro il 2050, garantendo nel contempo che la concorrenza non sia falsata”.

La transizione ecologica del trasporto marittimo

La Commissione ha valutato il regime sulla base della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell’ambiente e dell’energia (CEEAG). Lo scopo è di aiutare gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi previsti dal Green Deal e, in questo caso, dal Regolamento sull’uso di combustibili a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo e dal Regolamento sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi (comprese le infrastrutture di approvvigionamento di energia elettrica da terra nei porti dell’UE).

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