Transizione energetica, il Libro Bianco delle associazioni: 33 azioni

L'obiettivo è tracciare la strada dell'Italia verso la completa transizione energetica

Un documento che raccoglie e sviluppa le proposte emerse dal dialogo tra oltre 80 associazioni e cittadini, rivolgendosi direttamente alla politica, con l’obiettivo di tracciare una strada concreta per la transizione energetica dell’Italia al 2030. È il Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il clima che con le sue 33 proposte vuole fornire una risposta tangibile alla crisi climatica in atto, condensando un’idea di futuro che unisce energie, mobilità, sistemi naturali e territorio, educazione e formazione, sistemi agroalimentari, giustizia sociale e modelli economici.

transizione energetica
Foto di Chris LeBoutillier su Unsplash.

La sezione sulle energie descrive un panorama in cui l’Italia è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili, responsabili di oltre l’80% delle emissioni nazionali di gas serra: “L’assordante mancanza di un piano strategico che riguardi un’adeguata implementazione delle fonti rinnovabili nel Pniec” si legge nel Libro Bianco, “palesa come il Piano non sia all’altezza degli impegni presi in sede europea e internazionale in ambito energetico, mentre l’attuale transizione energetica italiana procede ancora troppo lentamente”.

Le proposte per favorire la transizione energetica dell’Italia

Secondo il documento, le difficoltà derivano da ostacoli normativi, e resistenze locali, con politiche come la direttiva Red III che attendono ancora un completo recepimento: “Accelerare l’espansione delle rinnovabili è quindi fondamentale per garantire indipendenza energetica, riduzione dei costi e rispetto degli obiettivi internazionali”.

Tra le varie proposte che vengono avanzate per favorire la transizione energetica, figurano:

  • Promuovere l’emancipazione dai combustibili fossili attraverso l’armonizzazione della normativa sulle rinnovabili.
  • Introdurre finanziamenti agevolati e una piattaforma online per aiutare le persone a rimuovere il gas dalle loro abitazioni, e rendere gli interventi per la transizione energetica più giusti e accessibili.
  • Garantire competitività a chi investe nella decarbonizzazione tramite un prezzo certo e progressivo alla CO2, distribuendo i proventi alle persone per ridurre la povertà energetica.
  • Riduzione graduale dei sussidi per veicoli privati a combustibili fossili, incentivando la diffusione di veicoli elettrici attraverso infrastrutture di ricarica e opzioni di noleggio accessibili.

Mobilità: trasporto pubblico locale inclusivo e sostenibile

Dal punto di vista della mobilità, il Libro Bianco chiede di “cambiare marcia”. Lo scenario attuale è dominato dal trasporto privato, con un forte impatto su inquinamento, qualità della vita e accessibilità: “Le aree urbane soffrono di congestione stradale e mancanza di spazi per la mobilità attiva, mentre le aree rurali sono penalizzate da una scarsa capillarità dei mezzi pubblici” mette in evidenza il documento.

Si chiedono, dunque, interventi infrastrutturali e normativi per garantire una mobilità più inclusiva e sostenibile. Tra le proposte:

  • Promuovere città con limite di velocità a 30 km/h per ridurre gli incidenti, migliorare la qualità della vita e incentivare l’uso di mezzi alternativi.
  • Modernizzare e ampliare tram, metropolitane e ferrovie locali, estendendo la copertura alle zone rurali e migliorando la frequenza dei servizi.
  • Ridurre i fondi per opere dannose come nuove autostrade e aeroporti, liberando risorse per investire nel trasporto pubblico locale, favorendo il trasporto su rotaia di persone e merci.
  • Rendere i mezzi pubblici accessibili a persone con mobilità ridotta e promuovere soluzioni di trasporto intermodale sicure ed efficienti
  • Prezzi calmierati per i mezzi pubblici, rendendolo preferibile all’auto.

Sistemi naturali e territorio, agroalimentare ed educazione

In sintesi, altre proposte riguardano la promozione della sicurezza idrica per le comunità e gli ecosistemi, una gestione integrata delle risorse idriche per mitigare i rischi legati alla scarsità e all’eccesso, la pianificazione e la gestione forestale attiva per boschi più resilienti e multifunzionali. Per favorire il riutilizzo di aree già urbanizzate, e garantire città più verdi e vivibili, si chiede una legge nazionale contro il consumo del suolo.

Spazio anche per la riforma dei sistemi agroalimentari contro lo spreco alimentare e la scarsa valorizzazione dei prodotti locali. La crescente domanda di cibo sano e sostenibile richiede interventi mirati per garantire un equilibrio tra giustizia sociale, salute pubblica e tutela ambientale, tra cui la riforma della Gdo, transizione agroecologica degli allevamenti intensivi e food policies locali. Infine, un focus sull’educazione, per fermare la disinformazione ambientale: tra le proposte, quella di istituire curricula scolastici nel senso dell’ecologia integrale, vera scintilla del cambiamento per una società più consapevole.

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