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In Giappone hanno effettuato una serie di rilevazioni nel complesso sportivo da dove partirà la staffetta della torcia olimpica dei Giochi di Tokyo 2020 e hanno registrato diversi picchi di radioattività nel complesso sportivo da dove partirà la staffetta della torcia olimpica. I risultati completi della campagna di monitoraggio saranno pubblicati nella primavera del 2020.

I dati rilevati

I dati, raccolti lo scorso 26 ottobre, mostrano come i livelli di radiazione misurati sulla superficie del terreno intorno allo stadio del J-Village, nella Prefettura di Fukushima, si caratterizzino per un picco fino a 71 µSv/h (microsievert/ora). “Questo livello – spiega l’associazione in una nota – è 1.775 volte superiore ai 0,04 microsievert/ora rilevabili prima dei tre incidenti con fusione del nocciolo avvenuto nel 2011 ai reattori di Fukishima Daiichi”.

La lettera al ministro dell’Ambiente

Già lo scorso 18 novembre, l’associazione ambientalista aveva inviato una lettera al ministro dell’Ambiente giapponese Koizumi per richiedere misure immediate di decontaminazione e la garanzia che il pubblico presente nel J-Village non sarà esposto ai ‘punti caldi’ di radioattività. Il testo era stato inoltre inviato al presidente del Comitato olimpico internazionale, così come ai presidenti del Comitato paraolimpico internazionale, dei Comitati olimpici e paraolimpici giapponesi e al Governatore della prefettura di Fukushima, che è anche presidente del J-Village.                                   

Nonostante Greenpeace debba ancora ricevere una risposta dal governo giapponese – si legge in nota – l’associazione sta rendendo note le informazioni sui picchi di radioattività rilevati dal momento che, nelle scorse ore, la testata nipponica Sankei Shimbun ha pubblicato alcuni dettagli della lettera inviata al governo giapponese e agli organi olimpici. La missiva è stata passata ai media da un funzionario la cui identità non è nota. Dall’articolo del Sankei Shimbun si apprende che Tepco ha rimosso due giorni fa il terreno attorno ad un particolare hotspot dove sono stati rilevati 71 microsievert all’ora a livello di superficie”.

Notevole preoccupazione per la salute pubblica

“Mentre nel J-Village i livelli di radioattività sono risultati generalmente bassi, questi picchi destano notevoli preoccupazioni per la salute pubblica  sottolinea in nota Kazue Suzuki, della campagna Energia di Greenpeace Giapponepunti con livelli così elevati di radioattività possono essere riscontrati nell’area chiusa intorno a Fukushima, la cosiddetta Area 3, ma non dovrebbero essere presenti in aree aperte al pubblico. E invece sono stati rilevati in un luogo che è stato al centro di un vasto programma di decontaminazione, nonché punto di partenza per la staffetta della torcia olimpica per i Giochi di Tokyo 2020”.

I dati più preoccupanti riguardano i parcheggi

Tra le zone in cui sono stati registrati i dati più allarmanti c’è il parcheggio vicino al J-Village un’area che è attualmente visitata da un gran numero di persone. Le cifre più alte sono state: 71 µSv /h a contatto col suolo, 32 µSv/h a 10 cm, 6 µSv/h a 50 cm e 1,7 µSv /h a 1 m, mentre la soglia di decontaminazione del governo giapponese ufficiale è di 0,23 µSv/h.

 Esiste il rischio che forti piogge diffondano questi livelli più elevati di contaminazione sulle strade pubbliche e possano così ricontaminare le aree già decontaminate – spiega in nota  Shaun Burnie, Senior nuclear specialist di Greenpeace Germania e leader del team di radioprotezione – questo potrebbe in parte annullare i precedenti sforzi di decontaminazione delle aree aperte al pubblico nel J-Village. Dalle nostre valutazioni, è improbabile che i picchi di radioattività di livelli così elevati siano riemersi dalla ricontaminazione successiva alle attività di decontaminazione. È più logico pensare che la decontaminazione non sia stata condotta in modo sufficiente e approfondito”. 

Richiesta al governo di un’indagine immediata

Per proteggere la sicurezza del pubblico, Greenpeace Giappone esige che il governo giapponese conduca un’indagine immediata e approfondita sul livello di radioattività delle aree pubbliche all’interno e intorno al J-Village e nelle vicine sedi olimpiche e paralimpiche. Inoltre, se verranno identificati ulteriori “punti caldi” di radioattività sarà necessaria una immediata decontaminazione dei siti interessati. Sarà anche necessario condurre controlli regolari dei livelli di radiazione nel J-Village, per monitorare la possibile ricontaminazione delle aree aperte al pubblico. I consulenti di radioprotezione di Greenpeace torneranno al J-Village per controllare se i futuri tentativi di decontaminazione saranno stati condotti in modo adeguato”, conclude  Greenpeace


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