“Si sta scrivendo una pagina di storia”. È con queste parole che JungAh Chae, direttrice di Humane Society International/Corea, descrive quanto accaduto nella giornata di oggi, 9 gennaio: l’Assemblea nazionale della Corea del Sud ha deciso di porre fine al business della carne di cane, in un Paese dove ogni anno vengono uccisi fino a un milione di esemplari.
“Una vittoria storica per gli animali”
“Questa vittoria storica per gli animali è la testimonianza della passione e della determinazione del movimento animalista. Abbiamo raggiunto un punto di svolta: la maggior parte dei cittadini coreani si rifiuta di mangiare cani e vuole vedere questa sofferenza relegata nel passato. Oggi i nostri legislatori hanno agito con decisione per rendere tutto ciò realtà”, conclude JungAh Chae.
Cosa prevede la normativa
Il divieto, che entrerà in vigore tra sei mesi con un periodo di transizione di tre anni, renderà illegali l’allevamento, l’uccisione e la vendita di cani e carne di cane per il consumo umano a partire dal 2027. Saranno previste multe fino a trenta milioni di won sudcoreani (KRW) e sanzioni fino a tre anni di reclusione per i trasgressori. HSI/Corea è pronta a collaborare con il governo per salvare il maggior numero possibile di cani nel periodo di transizione.
I Paesi che hanno vietato il commercio di carne di cane
Gli allevatori, gli operatori dei macelli e i ristoratori avranno l’opportunità di presentare una domanda di risarcimento e, qualora accolta, di ricevere supporto governativo per la conversione o la chiusura delle loro attività. La Corea del Sud si unisce così a una crescente lista di Paesi e territori dell’Asia che hanno vietato il commercio di carne di cane, tra cui Hong Kong, Taiwan, le Filippine, l’India, la Thailandia e Singapore.
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