Cagliari è ufficialmente tra le candidate a “Capitale verde europea 2024”, si tratta della terza partecipazione dopo quella delle edizioni 2021 e 2023. Era in gara con sette città europee: Firenze e Prato per l’Italia, Kosice per la Slovacchia, Cracovia per la Polonia, Murcia e Valencia per la Spagna, Sofia per la Bulgaria. 

E’ notizia dello scorso 22 luglio che Cagliari, per la prima volta, è riuscita ad approdare in finale e sarà un testa a testa con la città di Valencia.

Qual è stato il “percorso verde” della città negli ultimi anni, così da arrivare a poter rientrare nei 12 indicatori ambientali relativi alla sostenibilità urbana, che ne decretano l’accettazione o meno da parte della Commissione giudicante?

Canale Energia lo ha chiesto al vice sindaco e assessore alla Pianificazione strategica e allo sviluppo urbanistico e verde pubblico di Cagliari, ing. Giorgio Angius. 

Quando è iniziato il percorso di transizione ecologica della città di Cagliari e su quali settori vi siete concentrati maggiormente per imprimere un cambio di passo?

Cagliari è una città plasmata tra il verde dei suoi colli, l’azzurro delle acque del Golfo degli Angeli e gli specchi d’acqua cangianti di Santa Gilla e Molentargius: quella che adesso chiamiamo transizione ecologica, in realtà è un qualcosa di connaturato nell’intima essenza della nostra città, sin dai primi insediamenti umani di quasi tremila anni fa. 

È un percorso stratificato, nel quale si possono citare tanti esempi virtuosi: lo sfruttamento sostenibile delle risorse delle nostre saline durato per secoli; le grandi piantumazioni del XIX secolo; la creazione dei viali alberati nel XIX e XX secolo, alcuni dei quali ancora superstiti alle guerre e alle innovazioni dell’uomo; la creazione dei giardini di quartiere o di prossimità fra la metà degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 e i primi, timidi, approcci alla raccolta differenziata a inizio degli anni 2000. 

Venendo invece ai giorni e agli anni nostri, non è possibile nascondere che l’unico risvolto positivo della pandemia è stato quello di essere riuscito ad imprimere una svolta negli organismi sovranazionali e nazionali, che ora stanno finanziando questa svolta o ripresa verde. 

In queste settimane e in questi mesi, i nostri Servizi comunali stanno lavorando alacremente per far partire cantieri che ridisegneranno il volto di Cagliari: interventi di forestazione orizzontale e verticali che creeranno una barriera ai cambiamenti climatici; implementazione e rifacimento dei viali alberati storici; rifacimento e creazione di corridoi dedicati alla mobilità sostenibile pubblica e privata; interventi di innovazione digitale per monitorare in tempo reale lo status quo e poter fornire feedback in tempo reale. È un lavoro importantissimo e per il quale ringrazio tutte le donne e gli uomini dei Servizi comunali impegnati in questa sfida.

La candidatura della città al concorso European Green Capital Award è stata accettata per la terza volta dalla Direzione generale dellambiente della Commissione Europea, dopo le edizioni del 2021 e del 2023. L’accettazione verte sulla valutazione di 12 indicatori ambientali relativi alla sostenibilità urbana: quali sono questi indicatori e come si colloca Cagliari al loro interno? Quali le azioni intraprese dal Comune?

È notizia appena di venerdì 22 luglio che Cagliari, per la prima volta, è riuscita ad approdare in finale e sarà sfida a due con Valencia. Un risultato che inorgoglisce e conforta sulla bontà del cammino intrapreso dall’Amministrazione. 

Non conosciamo ancora la valutazione parziale di ogni indicatore, quindi non è possibile rispondere con precisione alla domanda. Tuttavia, presumo che, tra i 12 indicatori, i più apprezzati siano il modello di governance ambientale proposto dalla nostra Amministrazione, la natura e la biodiversità, la mobilità sostenibile, il ciclo dei rifiuti, la performance energetica. 

Tra le principali azioni intraprese dall’Amministrazione in questi tre anni di consiliatura, spicca certamente la messa a regime della raccolta differenziata e l’implementazione attraverso la tariffazione puntuale: avevamo un sistema farraginoso e abbiamo cercato di affinarlo mese dopo mese e continueremo su questa strada, grazie alla collaborazione preziosa e paziente dei cittadini.

Sulla mobilità sostenibile, abbiamo lavorato molto per ottimizzare il passaggio al trasporto pubblico, attraverso lo studio e la realizzazione di nuove infrastrutture e la connessione tra quelle già esistenti, ma slegate tra loro. 

Sull’energia, abbiamo accelerato la transizione verso energie alternative e verso la riduzione dei consumi, grazie alle nuove tecnologie.

Per quanto riguarda natura e biodiversità, stiamo lavorando di concerto con le realtà locali e pubbliche.

Se Cagliari dovesse vincere il titolo di “Capitale verde europea”, quali azioni verrebbero messe in campo, nell’immediato, con il premio di 600mila euro, o con quello di 200mila euro del premio “Foglia verde”?

Le azioni alle quali abbiamo pensato sono quelle delineate nel draft planning presentato alla Commissione giudicante, quali impegni al momento non vincolanti, e che riassumo brevemente per punti:

  • realizzazione di incontri periodici sulle tematiche ambientali, coinvolgendo studenti dalle scuole elementari alle scuole superiori, esperti e associazioni ambientaliste;
  • fornitura di borracce termiche in metallo agli studenti tra i 6 e i 25 anni, per disincentivare l’uso della plastica;
  • tavoli di confronto permanenti con i cittadini in relazione ai progetti futuri;
  • un ciclo di 12 seminari con ospiti nazionali e internazionali per illustrare le best practices attuate nelle più virtuose città europee;
  • un concorso di idee rivolto a gruppi di studenti universitari sull’applicazione di innovative procedure di management sulle tematiche ambientali;
  • creazione di 15 parcheggi gratuiti nel centro storico riservati ai veicoli elettrici/ibridi;
  • creazione di due giardini di quartiere nelle aree periferiche per riqualificare le aree abbandonate;
  • installazione di sensori che controllino l’inquinamento acustico nelle aree cittadine più a rischio;
  • una campagna informativa di 52 fine settimana sui benefici derivanti dalla riduzione dell’inquinamento acustico;
  • installazione di 50 nuove fontanelle nelle aree verdi e nelle principali arterie viarie della città.

Una delle cose più complesse da fare per attuare la transizione è il coinvolgimento dei cittadini nei diversi processi decisionali, per far sì che non percepiscano le scelte della municipalità come calate dall’alto. 

Cagliari come attua il confronto con la sua cittadinanza sui diversi temi che la coinvolgono?

Alla complessità “normale”, negli anni della nostra Amministrazione, si è aggiunta una complessità inattesa, legata alla riduzione degli spazi fisici di confronto dovuti all’emergenza Covid. Siamo riusciti ad ovviare, parzialmente, sfruttando gli incontri con i vari portatori d’interesse o associazione rappresentative: lo abbiamo fatto nelle sedi istituzionali, come le Commissioni Consiliari, durante audizioni aperte su specifici temi; lo abbiamo fatto in occasioni non codificate, come gli incontri con le associazioni. 

Nell’ambito della candidatura a “Capitale Verde Europea 2024”, abbiamo organizzato un ciclo di quattro seminari, tre online sulle piattaforme più comuni ed una in presenza. 

È nostra intenzione proseguire su questa strada, come già accennato nel riepilogo del draft planning presentato alla Commissione giudicante in caso di vittoria, ma cercheremo di proseguire su questa strada anche nel caso in cui arrivassimo secondi. Incrociamo le dita e speriamo che la pandemia allenti la morsa e consenta di tornare alla vita alla quale eravamo abituati.


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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.