Cambio di guida alla Rete delle università per lo Sviluppo sostenibile (Rus), la prima iniziativa di coordinamento e condivisione tra 88 Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Per il triennio 2025-2027, è stato designato nuovo presidente il prof. Carmine Trecroci, ordinario di economia del dipartimento di economia e management dell’università degli studi di Brescia. Succede alla prof.ssa Patrizia Lombardi del politecnico di Torino, che ha ricoperto il ruolo dal 2019 al 2024.
Rete delle università: sostenibilità e Agenda 2030
La Rus si impegna nella diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli Atenei, per contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, rafforzando il valore dell’esperienza italiana a livello internazionale. “Le numerose azioni nazionali e locali intraprese hanno già contribuito fattivamente al dibattito pubblico e alla consapevolezza generale sulle sfide dell’Agenda 2030” si legge nella nota stampa. Gli 8 gruppi di lavoro e i 3 tavoli tecnici della Rete hanno prodotto linee guide e raccolte di buone pratiche, che oggi forniscono alle università solidi riferimenti per l’organizzazione e l’attuazione dello sviluppo sostenibile al loro interno, ma anche indirizzi fondamentali per la promozione degli SDGs sui territori.
“L’immenso patrimonio scientifico e intellettuale delle università italiane sta già sostenendo la transizione sostenibile” commenta il neo presidente, prof. Trecroci, sottolineando che “la sincerità di questo proposito di cambiamento deve ora riflettersi nella sua attuazione concreta, in un’ottica di coinvolgimento e collaborazione, dimensioni di cui la società italiana ha sempre più bisogno”.
Con l’obiettivo di rafforzare il contributo delle università italiane nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, la Rete proseguirà nelle proprie attività lungo tre indirizzi principali:
- misurare e ridurre l’impronta ecologica delle università italiane;
- agevolare e orientare scelte strategiche sostenibili in un’ottica di collaborazione e concretezza;
- promuovere la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile nella società.
Road map per il raggiungimento degli SDGs: gli obiettivi
La priorità del prossimo triennio sarà l’attuazione degli indirizzi contenuti nel Manifesto 2024 di Udine: “Le Università per lo sviluppo sostenibile del Paese. Acceleriamo la realizzazione dell’Agenda 2030, aumentiamo l’impegno per lo sviluppo sostenibile”.
Tra gli altri, i target prevedono:
- adozione dello sviluppo sostenibile come paradigma di riferimento per l’organizzazione, le strategie e gli interventi delle universitàin tutte le loro missioni istituzionali;
- impegno a inserire il riferimento all’Agenda 2030 negli statuti e nei piani strategici degli atenei, definendo e realizzando iniziative volte a favorire la giustizia ambientale, sociale, intra e intergenerazionale, (ispirandosi anche agli artt. 3, 9 e 41 della Costituzione italiana;
- impegno a contrastare le discriminazioni e le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, adottando un approccio basato sull’inclusione e sul rispetto dei diritti delle persone, sia attraverso le missioni istituzionali e le attività organizzative, sia attraverso processi culturali di co-costruzione e partecipativi, realizzati nelle comunità universitarie e nei loro territori;
- promozione della pace tra i popoli quale valore universale per lo sviluppo sostenibile, contrastando ogni forma di ossessione identitaria nazionale o locale, anche attraverso la messa a punto di programmi di accoglienza per studiose e studiosi provenienti dai Paesi dove sono in corso conflitti e violazioni dei diritti umani e lo sviluppo di programmi di due diligence etica dei progetti di ricerca, nel rispetto del principio della libera cooperazione tra ricercatori e ricercatrici;
- rafforzamento delle collaborazioni e delle partnership con società civile, imprese e istituzioni pubbliche, a livello locale, nazionale e internazionale, per la valorizzazione delle conoscenze sullo sviluppo sostenibile, anche nella definizione delle politiche industriali e nella decarbonizzazione dei campus universitari e delle città, anche predisponendo piani di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico, con la finalità di accelerare la decarbonizzazione e di rafforzare la lotta ai fattori che stanno alla base dei cambiamenti climatici.
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