In diverse città italiane, soprattutto nel nord Italia, è allarme smog. Una situazione che ha fatto scattare una serie di misure volte a limitare il traffico di vetture e di conseguenza la concentrazione di sostanze tossiche.
Le misure messe in atto a Torino
A Torino, come si legge sul sito del Comune, “a partire da mercoledì 18 ottobre e fino all’adozione di ulteriori provvedimenti le autovetture private ad alimentazione diesel con classe emissiva inferiore ad euro5, e i benzina, metano, gpl in classe euro0, non possono circolare in città dalle ore 8 alle ore 19 tutti i giorni, festivi compresi”.
Le restrizioni coinvolgono anche i mezzi commerciali ad alimentazione diesel. In questo caso, spiega il Comune di Torino sul suo sito, “il blocco è confermato fino alla classe euro 4, ma con orario 8,30-14 e 16-19 dal lunedì al venerdì, 8.30-15 e 17-19 il sabato e nei giorni festivi”. Sul sito dell’amministrazione comunale sono disponibili l’ordinanza con i limiti in dettaglio, il territorio interessato, la mappa con i percorsi consentiti e i veicoli esentati.
I dati Arpa
Nella giornata del 18 ottobre, data da cui è partito il divieto, i dati rilevati dall’Arpa ( i dati sono a disposizione dei cittadini sul sito) registrano un’alta concentrazione delle polveri sottili (PM10) pari a 114 microgrammi per metro cubo (più del doppio del valore limite è fissato a 50 microgrammi).
Per gestire una situazione “critica per la qualità dell’aria”, l’assessorato all’Ambiente della Città di Torino ha invitato i cittadini a seguire una serie di precauzioni. In particolare si consiglia di evitare di fare attività fisica intesa e prolungata all’aperto e anziani, i bambini e i soggetti con patologie cardio-respiratorie sono invitati a restare in ambienti chiusi. In merito al riscaldamento degli ambienti, invece, si consiglia di non far superare alla temperatura i 19° C (con tolleranza di 2°C) nelle abitazioni e in spazi ed esercizi commerciali.
Assessore all’Ambiente di Torino: “Misure per tutelare la salute di tutti”
“Le misure restrittive adottate in questi giorni – spiega sul sito del Comune l’assessore all’Ambiente Alberto Unia – rispondono in primo luogo alla necessità di tutelare la salute di tutti. Per questo motivo, pur consapevole che occorra sopportare qualche disagio, raccomando di rispettare le disposizioni relative alle limitazioni al traffico e, per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti, ricordo che la temperatura non dovrebbe superare i 19° C (con tolleranza di 2°C) nelle abitazioni e in spazi ed esercizi commerciali. Per evitare sprechi di energia e ulteriori emissioni inquinanti consiglio inoltre di tenere le porte chiuse”.
A Roma Greenpeace rileva concentrazioni di NO2 oltre la norma davanti alle scuole
Se ci spostiamo nella Capitale la situazione non è migliore. Dai dati raccolti da Greenpeace è emersa, infatti, come nei pressi di dieci scuole dell’infanzia e primarie – tra le 7 e 30 e le 8 e 30 – una concentrazione di biossido di azoto (NO2) ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana (40 μg/m3, microgrammi per metro cubo).
“La concentrazione media oraria più bassa rilevata da Greenpeace all’ingresso delle scuole romane – si legge in una nota dell’associazione – è di 48,9 μg/m3, la più alta 66,1 μg/m3. Si registrano picchi, in concentrazioni medie su dieci minuti, fino a 111,4 μg/m3: un valore abnorme, se si considera che già nel 2005 l’OMS segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 μg/m3”.
“Tutti i giorni, prima di entrare a scuola, i nostri bambini fanno un pieno di sostanze tossiche che danneggiano gravemente la loro crescita – commenta in nota Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. “Questo accade giorno dopo giorno, cinque giorni a settimana, come se ciò fosse normale o accettabile. C’è però un modo chiaro e semplice per abbattere le concentrazioni di biossidi di azoto nelle grandi città: limitare progressivamente la circolazione dei diesel, fino a vietarla nei prossimi anni”.
La soglia massima di concentrazione media annuale per questo inquinante prevista dalla legislazione italiana è di 40 μg/m3, spiega Greenpeace nella nota. “A Roma, dove i valori eccedono in maniera grave questo limite, tre quarti del biossido di azoto presente in atmosfera sono originati dal traffico, e in particolare dai veicoli con motori diesel”.
La campagna di Greenpeace
In generale la situazione del nostro Paese sul fronte inquinamento è tra le peggiori d’Europa. In base all’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) a livello europeo l’Italia registra il più alto numero assoluto di morti premature causate da NO2, con oltre 17 mila casi.
Greenpeace nelle scorse ore ha lanciato una campagna con l’obiettivo di chiedere ai sindaci delle città italiane più colpite dal biossido di azoto (Roma, Torino,Milano e Palermo) di prendere presto provvedimenti radicali per ridurre le concentrazioni in atmosfera di questa sostanza tossica.
“Respirare aria pulita è un diritto, è arrivato il momento di far compiere alle nostre città un deciso passo in avanti verso il futuro”, continua Boraschi. “Per questo chiediamo ai sindaci di Roma, Milano, Torino e Palermo di prendere un impegno in tal senso, e fermare i diesel entro la fine del loro mandato”, ha spiegato nella nota Boraschi.
.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.