Europa, Asia e Medio Oriente sono il banco di prova per numerosi progetti innovativi nello smart water. Questi dimostrano il crescente bisogno globale di modernizzare la produzione, la distribuzione e il trattamento dell’acqua.
In Europa lo SmartWater4Europe è un progetto che coinvolge water utilites, centri di ricerca, aziende del campo tecnologico e università. Tra queste le aziende leadership sono Acciona Aqua in Spagna – che per prima ha sviluppato nella spagnola Càceres un software per migliorare il controllo della rete di acqua potabile –, Thames Water in Gran Bretagna e Vitens nei Paesi Bassi.
53 bilioni di dollari sono stati assegnati in Arabia Saudita per il completamento di diversi progetti entro il 2022. La maggior parte di questi sono destinati a progetti di trattamento e desalinizzazione, principale fonte di acqua del paese che richiede una grande quantità di energia per la trasformazione dell’acqua di mare in acqua potabile. Negli Emirati Arabi Uniti la Sembcorp Water & Power Company sta espandendo il proprio impianto di desalinizzazione Fujairah 1 usando la tecnologia della canadese Energy Recovery, specializzata nell’uso dell’energia proveniente da flussi di fluidi industriali e cicli di pressione. La speranza è di ridurre annualmente le emissiondi di CO2 di 83.000 tonnellate, pari ad un risparmio di 140 milioni di kWh e più di 14 milioni di dollari.
Nel continente asiatico sono le water utilities indiane che si stanno muovendo: la Bangalore Water & Sewerage Board si è aggiudicata un contratto con la Suez Environnement per migliorare il sistema di distribuzione e ridurre le dispersioni dell’acqua (UFW). Analogamente Suez ha firmato un contratto con la Pimpri-Chinchwad Municipal Corporation per ammodernare la propria rete idrica e ridurre le UFW. Al contempo il maggior fornitore d’acqua a Delhi, la Delhi Jal Board, sta sviluppato nuove tecnologie con Itron, tra cui 120.000 advanced meters, 40.000 standard meters, attrezzature mobili per la raccolta e software.
Il problema, ora, è fare di questi progetti una priorità: la flessibilità dei paesi ricchi di petrolio come l’Arabia Saudita, che stanziano fondi per i water projects, non si ritrova nelle nazioni in cui è forte la competizione tra le diverse infrastrutture.
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