Il 2013 è stato un’anno molto importante dal punto di vista normativo per i sistemi di accumulo e le loro applicazioni nei vari segmenti del mercato ed ai vari livelli del sistema elettrico nazionale.
A livello di utility, sulle reti in alta tensione l’AEEGSI ha autorizzato e validato a Terna i primi progetti pilota: 35 MW di potenza di accumulo “energy intensive” e 16 MW di potenza di accumulo “power intensive”.
Dal punto di vista della regolazione tecnica si è assistito alla creazione ed all’avvio dei lavori del comitato tecnico (CT) 120 del CEI (quale naturale appendice territoriale del neonato TC 120 del IEC a livello mondiale). Primo cantiere aperto e chiuso con rapidità ed efficienza dal CT 120, è stato quello della scrittura, a 4 mani insieme al CT 316, delle varianti alle norme 0-16 e 0-21. Le varianti definiscono univocamente la connessione alla rete di MT e BT dei sistemi di accumulo anche abbinati ad impianti di generazione rinnovabile secondo schemi impiantistici precisi e conformi alla regolazione vigente in materia di incentivazione delle FER e della cogenerazione ad altro rendimento.
A completamento di quanto disposto dal CEI, l’Autorità per l’Energia a fine dicembre 2013 ha finalmente emanato un documento di consultazione (il DCO 613/13/R/eel è scaduto il 31 gennaio 2014 e siamo in attesa della relativa Deliberazione) contenente le prime diposizioni regolatorie per i sistemi di accumulo, finalizzate a completare il quadro regolatorio e procedimentale per abilitare definitivamente l’impiego dei sistemi di accumulo a batteria sia in ambito di abbinamento alla generazione di media taglia (in primis da Fer non programmabile) sia in ambito di generazione di piccola taglia in bassa tensione (in primis il fotovoltaico residenziale). Nel dettaglio lo scopo dell’atteso DCO è definire, in prima applicazione, le modalità di accesso e di utilizzo della rete pubblica nel caso di sistemi di accumulo, nonché le misure dell’energia elettrica ulteriori eventualmente necessarie per la corretta erogazione di strumenti incentivanti o di regimi commerciali speciali.
Da ultimo, ma non meno importante, il mondo dei soggetti interessati all’implementazione dei sistemi efficienti di utenza o SEU, hanno potuto salutare con un certo sollievo entro la fine dell’ anno appena passato la pubblicazione della sospiratissima delibera dell’AEEGSI (la n. 578/2013) in materia. Arrivata dopo 5 anni di attesa, essa permetterà finalmente di mettere in pratica questi innovativi modelli impiantistici di autoproduzione ed autoconsumo diretto, aprendo finalmente il relativo business anche nel nostro Paese. I SEU sono infatti uno strumento molto interessante soprattutto per realizzare generazione distribuita da fonte rinnovabili – fotovoltaico in primis – in abbinamento a sistemi di accumulo di piccola taglia anche senza incentivi – cioè in regime di grid parity – e che finora erano stati frenati. In questo momento il settore è in attesa della pubblicazione delle procedure di qualifica da parte del GSE per poter realmente implementare questi strumenti.
Il 2014 è ancora più cruciale per il completamento del quadro normativo e regolatorio del settore.
Solo per citare alcuni dei provvedimenti dell’AEEGSI maggiormente attesi, in quanto a maggior impatto sul business dei sistemi di accumulo elettrochimico, ricordiamo nell’ordine:
– l’emanazione della delibera effettiva che maturerà a valle della consultazione sui sistemi di accumulo (il suddetto DCO 613/13) e che recepirà e renderà cogenti le citate varianti alle norme tecniche CEI 0-16 e CEI 0-21 sugli schemi di connessione alla rete di MT/BT degli accumuli a batteria abbinati a impianti di generazione FER, sia esistenti che nuovi, sia incentivati che non.
– la pubblicazione della delibera di riforma delle regole per il mercato del dispacciamento (sia MSD ex ante che Mercato di Bilanciamento), che dovrebbe contenere importanti novità per iniziare ad abilitare, con la dovuta gradualità, anche le Unità di produzione non rilevanti (di potenza sotto i 10 MW), tra cui anche le FER non programmabili, alla fornitura di alcuni servizi di rete per la minimizzazione degli oneri sostenuti dal TSO nell’ approvvigionamento delle risorse per il ribilanciamento della domanda e dell’offerta nel mercati MSD e MB.
– la pubblicazione della delibera di riforma del servizio di interrompibilità in prelievo.
Le aziende che operano a vario titolo già da anni nel mercato elettrico italiano, ed in particolare quelle rappresentate da ANIE, pur essendo ormai quasi fatalmente avvezze alle continue incertezze normative e regolatorie, apprezzeranno sicuramente il netto salto di qualità a livello di chiarezza e certezza delle regole del gioco, che dovrebbe delinearsi proprio entro il 2014 nel succitato corpo normativo-regolatorio impattante sul business sistemi di accumulo. Maggiori certezze e chiarezze nel modus operandi che sicuramente saranno apprezzate anche dagli investitori (pubblici e privati) dagli Istituti di credito, che potranno finalmente tornare a giocare il proprio ruolo di strumento virtuoso (e non vizioso) a sostegno agli investimenti industriali.
Per dare continuità e forza a questo possibile scenario di evoluzione “positiva” del quadro regolatorio sui sistemi di accumulo, occorre immaginare soluzioni nuove per il loro sviluppo, verso una prospettiva di reale e concretamente misurabile convenienza in termini di costi-benefici sia per il sistema che per gli utenti finali. In particolare occorre accelerare la competitività sia tecnologica che economico-finanziaria delle soluzioni di generazione distribuita per massimizzare l’autoconsumo. Ciò sarà possibile ingegnerizzando al meglio le soluzioni integrate di smart power generation e di energy storage e completando in fretta il percorso normativo e regolamentare finalmente seriamente avviato da parte del MiSE, del CEI e dell AEEGSI negli ultimi 12 mesi del 2013, con gli ultimi provvedimenti attuativi che sono previsti principalmente a cura del GSE, dei DSO e le Circolari dell’ Agenzie delle Dogane (UTF).
Occorre che i regolamenti attuativi del GSE sugli utilizzi degli accumuli in connessione alla rete, le procedure operative dei DSO sui flussi informativi delle misure e sulle circolari chiarificatrici sul regime fiscale dell’ energia autoprodotta e auto consumata in ambito SSPP-SEU, non rimangano transitoriamente in area di parcheggio troppi mesi, ma vengano emanate entro tempi ristretti e certi precisamente dettati dal regolatore (AEEGSI). L’obiettivo che occorre porsi è di iniziare a realizzare, d’ora in poi, non solo alcuni primi progetti pilota utility scale ma un numero crescente di iniziative diffuse su larga scala che permettano a famiglie, condomini, aziende, in quanto utenze distribuite, di diventare produttori-consumatori (prosumer), indipendenti, o utenti attivi con approvvigionamento dalla rete sempre più ridotto, attraverso moderni e integrati impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili e sistemi di efficienza energetica.
Insomma, occorre uscire dalla logica della pura sperimentazione “controllata” e arrivare presto alla proposta di servizi energetici innovativi semplici, facilmente praticabili ed efficienti sia tecnicamente che economicamente.
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