La sinergia tra ricerca, istituzioni e imprese nella progettualità europea

Alcune realtà incontrate nel corso di Enlit: Bridge, Etip Snet, Sirius e Dedalus

Grande attenzione nel corso della fiera Enlit che si sta svolgendo a Milano dal 22 al 24 ottobre anche ai progetti europei. Si tratta di un corner di speech che è decisamente cresciuto negli ultimi anni all’interno dello spazio sia espositivo sia congressuale.

“Enlit sicuramente è la soluzione migliore per presentare tutte le progettualità della Commissione Europea” afferma Elisabeth Schmid direttore del Grant Office della Fondazione ICONS e senior communication e dissemination di Bridge ed Etip Snet. Spiegando ai microfoni di Canale Energia l’origine delle due organizzazioni.

Bridge è un’iniziativa bottom up, parte cioè dai progetti finanziati e li raccoglie in una rete con l’obiettivo di farli collaborare tra loro. Raccoglie 105 consorzi e in totale dalla sua fondazione ha accolto 183 progetti“. I progetti in questo modo diventano un sorta di “braccio operativo della Commissione Europea per la implementazione delle sue politiche. I progetti collaborano per condividere le esperienze, le best practices e fare network“.

Simile nell’intento di fare rete ma di diverso approccio Etip Snet. “Questo raccoglie diversi rappresentanti lato industria ma anche associazioni ed enti non governativi che rappresentano i consumatori. Queste si confrontano con i policy maker per poter condividere le necessità e dare loro raccomandazioni di consulenza. In modo che la commissione possa spingere i suoi obiettivi strategici vicini anche alle necessità del mercato e renda più possibile la transizione” grazie alla conoscenza dei progetti e l’innovazione presente nel mercato.

Alcune progettualità presenti

Diverse le progettualità presenti in Fiera. In quanto sia complesso rappresentarle tutte ne abbiamo ascoltate alcune non strettamente inerenti alle progettualità descritte prima.

Dedalus, su analisi dei dati del demande response

E’ il caso di Dedalus, ovvero data driven residential energy carrier agnostic demand response tools and multi value services. Un progetto che si prefigge di esplorare la complessità

Con sette piloti in Europa il progetto studia le interazioni tipiche del demande response “che non guarda solo agli aspetti energetici ma anche a teleriscaldamento e gas.” andando a indagare “l’incrocio di diverse reti” come sottolinea nel video Diego Arnone Engineering.

Il profilo regolatorio non è ancora pronte in molte aree di Europa su questo tipo di tecnologia. “Per questo stiamo preparando il terreno su come interessare i cittadini e realizzare policy regolatorie” rimarca Elissaios Sarmas National Technical University of Athens. Anche la povertà energetica può avere un riscontro importante in questo scenario soprattutto rispetto ad alcuni tool che sono in corso di elaborazione grazie al progetto. per saperne di più dovremo aspettare l’estate del 2025.

Progetto Sirius per la produzione di idrogeno

Sirius è un progetto in ambito del PNRR che guarda alla produzione di idrogeno. Partendo dall’energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore di Bologna l’intento è produrre idrogeno per lo scopo dell’autotrazione. “Una volta prodotto andrà analizzato per verificare che risponda ai requisiti” spiega Francesco Coraggio Project Engineer presso HERAtech S.r.l. Si tratta di un elettrolizzatore innovativo con tecnologia aem. “Quindi una membrana scambio anonico“. Si tratta di una tecnologia meno sviluppata rispetto quelle presenti sul mercato “ma che permette di avere performance maggiori e minori utilizzo di materiali nobili”, grazie a questo elettrolizzatore.

L’impianto dovrebbe entrare in esercizio al termine di luglio 2025. “Si prevede una sperimentazione di sei mesi per validare la tecnologia“. Inoltre chiarisce “La produzione di energia elettrica dal termovalorizzatore è solo una delle opzioni, si potrebbe prevedere anche una alimentazione da fotovoltaico o eolico.” Anche qui non resta che attendere i risultati previsti per il prossimo anno. Intanto nei giorni della Fiera Gruppo Hera ha messo a segno insieme a Saipem un progetto per la catturare di anidride carbonica in uscita dai camini dei termovalorizzatori, per poi stoccarla nei giacimenti di gas naturale esauriti. I finanziamenti previsti dal quarto bando per progetti mid-scale dell’EU Innovation Fund prevedono un importo destinato a questo progetto di quasi 24 milioni di euro.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.