“Dobbiamo orientarci verso una nuova sostenibilità. Serve una dimensione globale” così Marta Bucci direttore generale di Proxigas richiama a un nuovo ruolo di Italia ed Europa nel corso dell’assemblea pubblica dell’Associazione in corso a Roma oggi 20 novembre. “Serve uno sforzo collettivo e coordinato” in cui è fondamentale dare una “valorizzazione a tutte le fonti di cui si dispone”. Questo perché la sfida è “offrire prezzi stabili e sostenibili”.
L’Europa deve sostenere lo sviluppo di riserve di gas e sostituire combustibili più inquinanti con altri meno. Ma anche proporsi come hub del gas nel Mediterraneo valorizzando la propria posizione geografica.
Secondo Proxigas bisogna guardare a:
- decarbonizzazione,
- tecnologie hard to abate come la CCS
- sviluppare green gases.
Nelle parole del presidente Cristian Signoretto troviamo i suggerimenti dell’ associazione come: rilanciare le gare di distribuzione gas, spingere per decarbonizzare i trasporti e valorizzare la generazione elettrica a gas.
“Nel 2050 i combustibili gassosi contribuiranno al 20% dei consumi europei” Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del made in Italy.
“Non siamo gli unici soggetti nel Mediterraneo con ambizioni di controllo dei flussi di gas e di energia” spegne un po’ gli animi così Stefano Besseghini presidente Arera. “L’assenza di grandi potenze mondiali fa emergere potenze regionali. Forse bene che oltre a dirci che siamo hub del gas servirebbe darci degli strumenti chiave per esserlo”. Ricordando inoltre come potrebbe essere strategico anche aprire un dialogo con gli altri paesi europei sulle esigenze di tutti. Rispetto le gare gas aggiunge “Dopo 20 anni di gare gas bisognerebbe rivederle”. A tal fine sottolinea intanto come “A breve cercheremo di semplificare le valutazioni Vir/rab“.
Concludendo risponde anche al sollecito sulla CCS, ricordando come sia una tecnologia che nel 2012 era considerata imminente.
“Ora di nuovo si torna a parlarne” ammettendo però che rispetto a quanto auspicato anni fa “ora abbiamo gli economics” e certamente conoscere i costi reali della tecnologia può favorirne l’insediamento.
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