agrivoltaico
Fotovoltaico in agricoltura

Approvati il 7 luglio scorso dalla Commissione europea aiuti di Stato all’Italia da 1,2 miliardi di euro, resi disponibili attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per sostenere gli investimenti in pannelli fotovoltaici nel settore agricolo. Questo regime, che durerà fino al 30 giugno 2026, supporterà le imprese agricole e agroindustriali nell’uso delle energie rinnovabili.

Il sostegno consiste in sovvenzioni dirette fino al 90% dei costi di investimento ammessi, soggetti a dei massimali in funzione della capacità dell’impianto fotovoltaico interessato. I beneficiari possono investire esclusivamente in capacità fotovoltaiche che non superino il proprio fabbisogno energetico.

La Commissione ha constatato che questo regime di aiuti agevola lo sviluppo di alcune attività economiche, come gli investimenti nei pannelli fotovoltaici nel settore agricolo e che, senza di essi, non si realizzerebbero gli investimenti nella stessa misura.

Questo regime, secondo la Commissione, è in linea con gli obiettivi dell’Unione per lo sviluppo rurale e per la transizione ecologica: “Questo regime da 1,2 miliardi di euro contribuirà al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Italia incoraggiando gli operatori del settore agricolo, come gli agricoltori e le imprese di trasformazione, a utilizzare le energie rinnovabili, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza. Oltre a contribuire agli obiettivi del Green Deal europeo, questo provvedimento sosterrà anche lo sviluppo economico delle zone rurali italiane, mantenendo al minimo possibili distorsioni della concorrenza”.

Rimangono da abbattere le barriere burocratiche

Nonostante il regime di aiuti sia un provvedimento considerato positivo dai più, c’è chi mette in guardia su un ostacolo ben noto a chi vuole fare energia rinnovabile in Italia: si tratta della burocrazia. 

Felice Granisso ceo di Teatek, società con base in Campania che opera a livello internazionale nel campo delle rinnovabili e automazione del ciclo idrico, dichiara in nota stampa: “L’approvazione da parte della Commissione europea del regime di aiuti per il fotovoltaico agricolo all’Italia con 1,2 miliardi di euro rappresenta una grande occasione sia per le imprese energetiche, sia per l’integrazione del reddito di quelle agricole. Il regime di aiuti sarà attivo sino al 2026 e, come imprese del settore, ci auguriamo che in questo lasso di tempo vengano abbattute le barriere della burocrazie e si creino regolamenti omogenei in grado dare certezza agli investimenti che ricadranno sui vari territori. Questo per consentire agli operatori del settore ed agli agricoltori di non vedere bloccati gli impianti già allestiti. L’Europa riconosce il fotovoltaico come comparto strategico per la sostenibilità e la competitività agricola: l’Italia, con le singole regioni in testa, deve fare altrettanto”.


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