Molti di loro sono troppo giovani per votare alle imminenti elezioni del 25 settembre. Anche per questo gli esponenti del movimento Fridays for Future Italia si sono uniti ai manifestanti nel resto del mondo per chiedere alla politica di compiere tempestivamente azioni più coraggiose per mitigare i cambiamenti climatici e proteggere i cittadini dagli eventi estremi che ne conseguono.
Quella che si è chiusa proprio venerdì 23 settembre, giorno dello Sciopero globale per il clima, è stata l’estate più siccitosa nella storia dell’Europa. Lo hanno confermato i dati ottenuti dai satelliti di Copernicus, il programma europeo di osservazione della Terra. Dunque, i giovani hanno ragione. Serve più ambizione da parte dei governi per evitare che questo Pianeta diventi un luogo inospitale.
L’Agenda Climatica di Fridays for Future Italia
In particolare, gli attivisti chiedono che i leader mondiali ascoltino le voci dei MAPA (Most Affected People and Areas), le comunità più colpite dalla crisi climatica, e si mettano subito all’opera per garantire i finanziamenti necessari alla loro tutela. Non si tratta di concetti astratti, bensì di proposte concrete: Fridays for Future Italia, infatti, ha redatto un’Agenda Climatica che affronta cinque punti ben precisi: trasporti e mobilità, energia, edilizia e povertà energetica, lavoro, acqua.
Le manifestazioni previste dallo sciopero hanno coinvolto diverse città italiane, fra cui Milano e Roma (vedi il servizio video), e moltissime località internazionali, da Rio de Janeiro a Londra, fino a Sydney.
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