Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato all’unanimità, il 4 ottobre, il Testo Unico in materia di energia. Tra gli obiettivi generali, ci sono la riduzione delle emissioni climalteranti, la garanzia di continuità e sicurezza dell’approvvigionamento energetico a condizioni accessibili per cittadini e imprese, la promozione delle rinnovabili. In particolare, la legge dà sostegno alle comunità energetiche e istituisce il reddito energetico.
Il Testo Unificato della Giunta e del Consiglio prevede una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. Dei 7 milioni annui, 2 milioni sono destinati alle comunità energetiche e 5 milioni al reddito energetico delle famiglie.
“Dare respiro alle famiglie in difficoltà”
L’esigenza della Regione Sardegna di dotarsi di un quadro normativo chiaro in materia energetica risponde all’obiettivo di “dare respiro alle famiglie in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e all’impossibilità di dotarsi autonomamente di sistemi ad energia rinnovabile”, commenta nella nota stampa l’assessore dell’Industria, Anita Pili, sottolineando: “Le misure individuate dal Testo Unificato sono di natura strategica e strutturale: nello specifico il reddito energetico consentirà alle famiglie sarde di potersi dotare, nelle proprie abitazioni private, di impianti alimentati con fonti rinnovabili”.
La dotazione alle comunità energetiche consentirà invece alle amministrazioni comunali di dar luogo all’avviamento delle comunità senza sottrarre risorse dal proprio bilancio. Le comunità potranno mantenere la qualifica di produttori di energia se ogni anno la quota di produzione da rinnovabili e destinata all’autoconsumo sarà pari ad almeno il 60%.
Leggi anche Inaugurata la prima comunità energetica rinnovabile della Lombardia
Il reddito energetico e il fondo di rotazione
La Regione Sardegna contribuirà all’acquisto e all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da rinnovabili a favore di utenti che stipuleranno convenzioni con il Gse, con priorità per coloro che vivono condizioni di disagio socioeconomico. I beneficiari, da selezionare con un avviso pubblico, avranno diritto all’autoconsumo gratuito dell’energia prodotta. Chi lo otterrà dovrà cedere alla Regione i crediti maturati per il servizio di scambio sul posto: in questo modo sarà alimentato il fondo di rotazione che finanzia il reddito energetico.
Nel caso dei condomini gli impianti potranno essere installati sul lastrico solare, su ogni altra superficie comune idonea e sulle parti di proprietà dei singoli condomini.
A breve, la Giunta regionale individuerà, con altro e specifico provvedimento di legge, le risorse che daranno un aiuto alle famiglie e alle imprese per gestire l’emergenza immediata.
Leggi anche Comunità energetiche e autoconsumo collettivo: nuova consapevolezza dei cittadini
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.