Un impatto ambientale estremamente negativo: ecco le conseguenze di uno sfruttamento eccessivo delle riserve di sabbia a livello globale. La sabbia, infatti, sta iniziando a scarseggiare in diverse regioni del mondo. Lo sottolinea uno studio recentemente pubblicato sulla rivista «Science».
Il problema – come si legge in un articolo del sito TheConversation – risulta spesso sottovalutato. Per questo due anni fa è nato un gruppo di lavoro intento a studiare un approccio globale per una gestione più responsabile di questa risorsa. Tra le iniziative proposte c’è lo sviluppo di convenzioni internazionali per regolare l’attività mineraria, l’uso e il commercio della sabbia.
Alcuni numeri
In base ai dati raccolti dagli studiosi, la sabbia e la ghiaia sono tra i materiali più estratti al mondo, molto più di combustibili fossili e biomasse. Infatti, sono innumerevoli gli utilizzi legati a questo materiale: si va dalla preparazione del calcestruzzo, a quella di strade o vetro. Solo nel corso del 2010 sono state estratte, a livello globale, circa 11 miliardi di tonnellate di sabbia per il settore costruzioni. Tra le zone con i tassi più alti di estrazione ci sono la regione Asia-Pacifico, seguita da Europa e Nord America. Negli USA la produzione e l’utilizzo di sabbia e ghiaia da costruzione si sono attestate a 8,9 miliardi di dollari nel 2016, mentre la sola produzione è aumentata del 24% negli ultimi cinque anni.
Impatto ambientale
Questo sfruttamento eccessivo di sabbia ha un alto impatto ambientale avvertito soprattutto nelle regioni più povere del pianeta. In queste zone si verificano alterazioni dei fiumi e degli ecosistemi costieri. A pagare gli effetti di questa situazione sono anche gli animali: ad esempio il ghariale (Gavialis gangeticus), un coccodrillo in via di estinzione che vive negli ecossitemi fluviali asiatici, è minacciato dalla riduzione della disponibilità di sabbia perchè vengono meno i depositi dove questo animale si posiziona.
Per quanto riguarda gli effetti negativi sulle persone, si può citare l’aumento dell’erosione provocato dall’estrazione che rende le comunità più esposte alle inondazioni o alle tempeste. Oltre a questo in seguito alle attvività di estrazione si possono venire a creare dei ristagni di acqua in cui possono prosperare le zanzare che trasmettono la malaria.
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