Sono circa 2 miliardi di persone nel mondo che non hanno acqua. Una problematica che vede l’Italia tra i paesi che devono agire per tempo per non rischiare di perdere o disperdere una risorsa preziosa e fragile come l’acqua. Per questo è “necessario recuperare l’acqua, focalizzandoci su quella che scorre in superficie: circa un quarto di quella che arriva sul territorio attraverso le precipitazioni. È nostro dovere agire con urgenza, investendo in tecnologie innovative e strategie sostenibili, per preservare questa risorsa vitale” ha commentato Paolo d’Amico, presidente del Registro Italiano Navale in occasione del convegno “L’acqua: risorsa strategica”, organizzato in occasione del Consiglio di indirizzo del Registro Italiano Navale – ente privato senza fini di lucro e socio fondatore e di maggioranza di RINA S.p.A. – in collaborazione con The European House – Ambrosetti. Il primo di una serie di incontri organizzati dal Registro Italiano Navale con TEHA.
“Valore Aggiunto: senza la risorsa acqua, un quinto del PIL del Paese (pari a 367,5 miliardi di euro) non potrebbe essere generato. A causa degli effetti del cambiamento climatico il Paese ha perso più del 50% della propria disponibilità idrica nel 2022, portando a un consolidamento del paradigma “Poca acqua – Troppa acqua” con un’alternanza tra periodi senza pioggia ed eventi estremi di piogge intense e allagamenti” Valerio De Molli, managing partner e CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group.
L’Italia paese a rischio siccità
L’Italia è la quarta Nazione in Unione europea per stress idrico (ovvero il rapporto tra prelievi idrici totali e disponibilità di acqua superficiale e sotterranea), posizionandosi dietro a Belgio, Grecia e Spagna, ma prima in Ue per perdite economiche legate all’alterazione del
clima. Tra le regioni di maggiore stress idrico troviamo: Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia.
“Anche rispetto ad altri paesi, in Italia l’acqua non manca: secondo un rapporto di ISPRA, nel 2023 abbiamo beneficiato di circa 280 miliardi di metri cubi di precipitazioni, contro i 225 miliardi dell’anno precedente” ha sottolineato Ugo Salerno, presidente esecutivo di RINA. “Diventa quindi fondamentale adottare misure per migliorare la rete
idrica realizzando nuovi invasi e recuperando gli esistenti. Altrettanto necessario è
ottimizzare l’uso dei miliardi di metri cubi di acqua proveniente dai depuratori,
destinandoli ad esempio all’uso agricolo”.
Una strategia per tutelare la risorsa acqua
Dall’analisi effettuata a cura di The European House Ambrosetti emergono alcune priorità strategiche per promuovere un sistema idrico più efficiente, sicuro e sostenibile:
- Recupero e ottimizzazione delle infrastrutture: il rinnovo di dighe e bacini
migliora la gestione delle risorse idriche, riducendo sprechi e garantendo una
distribuzione equa dell’acqua - Digitalizzazione della rete: i sistemi di sensori intelligenti e il monitoraggio in
tempo reale delle infrastrutture possono rilevare anomalie, perdite o guasti,
aumentando la sicurezza e prevenendo criticità - Sviluppo di impianti decentralizzati di trattamento delle acque reflue: queste
soluzioni riducono il carico sulle strutture centrali, migliorano l’efficienza e
favoriscono il riutilizzo delle acque trattate grazie a tecniche naturali come il
trattamento biologico - Depurazione dell’acqua: tecnologie avanzate, come i filtri a membrana, i
trattamenti chimico-fisici e i sistemi di ozonizzazione, possono eliminare
contaminanti dannosi (come metalli pesanti, pesticidi o sostanze organiche) per
garantire che le acque rilasciate nei fiumi, nei mari o nelle falde acquifere non
compromettano gli ecosistemi - Miglioramento delle tecniche di irrigazione e dei modelli agricoli: le tecnologie
digitali, come i sensori di umidità del suolo e i sistemi di irrigazione intelligente,
unite all’intelligenza artificiale possono sensibilmente migliorare l’efficienza dell’uso
dell’acqua in agricoltura - Efficienza nei processi industriali: le industrie che utilizzano una grande quantità
di acqua, come la chimica, il tessile o l’alimentare, possono migliorare l’efficienza
dei loro processi attraverso tecniche di riciclo e riutilizzo dell’acqua.
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