Ricerca e occupati, il primo anno di Fondazione Nest

Il Progetto prevede spese per un totale di 118,3 milioni di euro di cui il 41% deve essere destinato alle regioni del Mezzogiorno

Sono 15 milioni di euro, stanziati con 8,820 milioni di euro attraverso otto bandi a cascata a favore di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Questo il risultato del primo anno di Fondazione NEST – Network 4 Energy Sustainable Transition, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e finanziato dal PNRR.

Fondazione NEST è uno dei 14 grandi progetti di partenariato esteso selezionati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), a seguito dell’avviso N. 341 del 15.03.2022, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – nell’ambito della Missione 4, Componente 2, Investimento 1.3 del PNRR

All’impegno economico citato ha fatto seguito anche l’assunzione di 220 figure tra dottorandi, ricercatori, assegnisti di ricerca e tecnologi, di cui il 33% donne.

Il Progetto NEST difatti prevede spese per un totale di 118,3 milioni di euro di cui il 41% deve essere destinato alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) con 114,7 milioni di euro di agevolazioni.

Ricerca e occupati, il primo anno di Fondazione Nest

I bandi e tecnologie finanziati da Fondazione Nest

Il prossimo e ultimo bando in scadenza è il 30 aprile e stanzia 1,6 milioni di euro. Il focus è individuare e sviluppare, tra le altre cose, processi di scale-up di materiali per l’evoluzione di test su larga scala.

Mentre c’è ancora tempo per il bando in scadenza il 19 aprile prossimo alle 12:00 su storage di energia (accumulo) coordinato dal Politecnico di Torino.

Il bando finanzia progetti di ricerca di imprese private per lo studio, il progetto, la realizzazione e il collaudo di una cella di batteria intelligente con il controllo e il monitoraggio remoto; per l’ingegnerizzazione del processo di storage chimico attraverso metalli reattivi; per l’accumulo termico innovativo per reti termiche a bassa temperatura; per la realizzazione prototipica di un convertitore di tipo PPP per la ricarica di un veicolo elettrico.

L’Università di Genova invece ha all’attivo un bando sulla tecnologia dell’idrogeno verde. Il progetto di ricerca finanziato con 1.540.000 di euro guarda a sviluppo di sensori per la rilevazione di impurità nell’idrogeno a sistemi di propulsione ibrida a idrogeno per operazioni logistiche aeroportuali, dall’innovazione per la produzione di idrogeno verde da biomasse alla ricerca sperimentale sulla combustione di combustibili innovativi a zero emissioni di carbonio.

L’Università di Pisa invece, finanzia  progetti su biomasse e il biofuel con 1.485.000 euro destinati a progetti pubblici e privati. I temi di ricerca sono la produzione di biointermedi mediante pretrattamento di rifiuti alla realizzazione di un impianto pilota per la purificazione della CO2 biogenica e conversione in prodotti, dalla conversione chimica del digestato per la produzione di biomassa alla realizzazione di un bruciatore basato su tecnologia mild.


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