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La Corte dei conti UE ha pubblicato un parere sulla proposta della commissione React-EU di integrare i finanziamenti per la coesione per i paesi dell’UE con 58 miliardi di euro nei primi e decisivi anni della ripresa post Covid. 

Fondo per la ripresa React – EU, i rilevi della Corte dei conti UE

Secondo l’ente in particolare  nel fondo per la ripresa React-EU c’è una “tensione tra l’obiettivo della proposta di fornire finanziamenti aggiuntivi il più celermente possibile e l’obiettivo di renderli disponibili là dove sono più necessari e avranno il massimo effetto”. 

Corte dei conti UE: meccanismi di risposta alla crisi non sufficienti

La Corte avverte inoltre che “i meccanismi di risposta alla crisi che la Commissione propone per la dotazione finanziaria dei prossimi sette anni non contengono disposizioni sufficienti a garantire la sana gestione finanziaria dei fondi UE”.

Le misure presentate dall’UE contro la crisi da Covid-19

L’UE ha presentato un pacchetto da 750 miliardi, il cosiddetto “Next generation UE”. Un’iniziativa volta a sostenere gli stati membri nello sforzo di ridurre al minimo l’impatto socio-economico della pandemia. Ma anche nel percorso necessario a prendere la via della crescita sostenibile.

Cosa include il pacchetto

Il pacchetto include l’assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (React-EU), come parte del periodo di bilancio 2014‑2020, per gettare le basi per la ripresa dell’UE nel 2020‑2022.

Nuove norme per i fondi Sie

Inoltre, la Commissione ha proposto nuove norme per i Fondi strutturali e di investimento europei (fondi Sie) nel periodo di programmazione 2021‑2027, per fornire meccanismi che possano essere rapidamente attivati nei prossimi anni in caso di ulteriori shock. La Corte ha esaminato entrambe queste proposte.

“Necessario coordinamento per rendere misure efficaci”

In risposta alla pandemia di Covid-19, la Commissione è intervenuta su numerosi fronti, anche mobilitando fondi aggiuntivi e proponendo nuove norme di finanziamento” sottolinea in nota Iliana Ivanova, il membro della Corte responsabile per il parere. “La Corte giudica positivamente queste misure: perché siano efficaci, però, è necessario un buon coordinamento a livello nazionale e dell’UE”.

I fondi Sie, “non sufficienti dettagli su come coordinarli con altri strumenti UE”

Per quanto riguarda nello specifico i fondi Sie, la Corte accoglie con favore la proposta della Commissione. Tuttavia, rileva, che tale proposta “lascia allo stesso tempo agli stati membri la piena discrezionalità nell’utilizzo dei finanziamenti aggiuntivi.

Pochi dettagli su come coordinare l’uso dei vari strumenti UE

La proposta risulta poi “non sufficientemente dettagliata riguardo alle modalità con cui tale utilizzo verrà coordinato con quello di altri strumenti dell’UE e di altri regimi nazionali. Vi è quindi il rischio che il sostegno dell’UE sia frammentato o si sovrapponga o duplichi altri tipi di sostegno”.

Rischio di spese affrettate

Inoltre, “gli Stati membri dovrebbero impegnare questi finanziamenti aggiuntivi entro il 2022″. In questo modo si mette “ulteriormente sotto pressione la loro capacità di spendere tali fondi in modo corretto e finanziariamente sano. Vi è così il rischio di eseguire spese affrettate. Privilegiando l’assorbimento dei fondi rispetto al buon rapporto costi-benefici. Nonché un maggior rischio di irregolarità e frode”.

Maggior rischio per gli Stati più colpiti dalla pandemia

“Questo rischio concerne in particolare gli Stati membri che saranno probabilmente i più colpiti dalla pandemia, che registrano tassi di assorbimento più bassi”, conclude la Corte. 


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