Nel 2017 la raccolta differenziata a Milano è cresciuta del 2,4% rispetto all’anno precedente superando il milione di tonnellate. Il capoluogo lombardo conquista il primato per la raccolta differenziata dell’area analizzata: sono 404 mila le tonnellate all’anno recuperate, pari al 40% del totale, con una prevalenza di rifiuti elettrici ed elettronici. Ad avvalersi del titolo di comuni più “green” Cisliano, Carugate e Bernate Ticino nel milanese e Lesmo, Camparada e Caponago in Brianza con oltre il 90% di differenziata. È la fotografia scattata dall’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD sulle dichiarazioni presentate dal 2008 al 2017 (relative alle quantità raccolte dal 2007 al 2016).
Raccolta differenziata urbana per frazione di rifiuto in tonnellate a Milano, Monza Brianza e Lodi
FRAZIONE | Milano | Monza Brianza | Lodi | totale |
Organico | 341.707,35 | 93.647,93 | 25.540,43 | 460.895,72 |
Vetro | 140.495,84 | 33.356,06 | 6.148,73 | 180.000,62 |
Carta | 176.366,09 | 39.245,33 | 9.924,73 | 225.536,15 |
Plastica | 70.944,26 | 1.011,08 | 3.882,55 | 75.837,88 |
Legno | 48.726,12 | 18.522,73 | 4.157,29 | 71.406,14 |
Metalli | 11.131,05 | 4.462,27 | 1.286,20 | 16.879,51 |
Elettrici ed elettronici | 12.552,46 | 3.774,71 | 1.177,01 | 17.504,18 |
Ingombranti | 66.669,58 | 18.826,61 | 6.131,63 | 91.627,81 |
Inerti | 36.458,40 | 12.054,35 | 4.372,89 | 52.885,64 |
Spazzamento | 49.535,40 | 11.681,27 | 2.827,81 | 64.044,48 |
Altro | 51.101,57 | 30.630,57 | 5.064,42 | 86.796,56 |
TOTALE | 1.005.688,11 | 267.212,90 | 70.513,68 | 1.343.414,69 |
Elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD (dichiarazioni presentate nel 2017)
I dati dell’area milanese
A prevalere nella differenziata del capoluogo lombardo l’organico con 342 mila tonnellate e +3,5% rispetto al 2016 seguito da carta (176 mila ton, +1%), vetro (140 mila ton, -0,3%), plastica (71 mila ton, +2,8%), ingombranti, legno e metalli. In media ogni cittadino milanese produce quotidianamente 1,39 kg di rifiuti (nel 2008 erano 1,49 kg). Seguono i comuni di Rho con 26 mila ton e grandi quantità di legno; Legnano e Cinisello Balsamo con oltre 18 mila ton e buone performance soprattutto sull’organico; Cologno Monzese e Zibido San Giacomo con quasi 17 mila ton in particolare per vetro, carta e ingombranti.
Monza e Brianza
Monza e Brianza registrano il 72,9% di raccolta differenziata pari a oltre 267 mila ton. I brianzoli producono quotidianamente una media di 1,2 kg al giorno. L’organico è la tipologia di rifiuto più raccolto, con 94 mila ton, seguono carta (39 mila ton), vetro (33 mila ton), ingombranti e legno (19 mila ton). È Monza che con le sue 34 mila ton annuali contribuisce maggiormente alla raccolta dell’area. Seguono Lissone (14 mila) e Seregno e Desio (12 mila). Conquistano il titolo di comuni “green” con oltre il 90% di differenziata Lesmo, Camparada, Caponago e Usmate Velate. Seguono Ornago, Bernareggio e Bellusco.
Lodi
A Lodi circa i rifiuti organici ammontano a circa il 33% della raccolta differenziata, pari a 25 mila ton recuperate. Seguono carta (10 mila ton), vetro e ingombranti (6 mila ton), inerti e legno (4 mila ton). Lodi è il comune che contribuisce maggiormente alla raccolta con più di 14 mila ton l’anno. In coda Casalpusterlengo e Codogno entrambe con 5 mila ton. Tra i comuni più green con l’80% di differenziata Masselengo, Pieve Fissiraga, Graffignana, Conerglio Laudense e Mairago.
MUD digitale
Il Modello unico di dichiarazione ambientale è ormai digitale per le imprese di Milano, Monza Brianza e Lodi. La sua compilazione, che deve avvenire entro il 30 aprile 2018, dovrà riportare la firma del dichiarante, essere trasformata in formato PDF ed essere inviata tramite PEC all’indirizzo comunicazioneMUD@pec.it. Il monitoraggio dei rifiuti prodotti dalle attività economiche e di quelli raccolti dai Comuni, smaltiti o avviati al recupero, sarà così più facile. La compilazione del MUD è obbligatoria per le imprese che producono rifiuti pericolosi o con più di 10 dipendenti che producono rifiuti pericolosi e non pericolosi esclusi: aziende agricole, parrucchieri, estetisti e tatuatori.
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