Pubblicato il piano “Fit for 55” con obiettivi più stringenti in ambito clima. La proposta rientra pacchetto clima della Commissione europea e si prefigge di ridurre del 55% le emissioni di Co2 entro il 2030, con l’obiettivo finale di azzerarle nel 2050 attraverso 13 diverse iniziative politiche.
Secondo questo piano tutti gli stati membri dovranno contribuire all’obiettivo zero emissioni al 2050 introducendo tagli compresi tra il 10% e il 50% rispetto alle emissioni del 2005.
Le sfide del pacchetto Fit for 55
Obiettivi che si traducono sui vari in settori in diverse sfide: dal 2035 dovranno essere immatricolate solo auto a zero emissioni; la riduzione delle emissioni dovrà aumentare dal 29% ad almeno il 40% e include trasporto, riscaldamento degli edifici, agricoltura, piccoli impianti industriali e gestione dei rifiuti. Questo è quanto prevede il rilancio del sistema rilancio dell’ Ets (Emissions trading system) il sistema di scambio delle emissioni che a a differenza del passato ricopre la totalità delle emissioni dell’Unione. Il rischio è un aumento dei prezzi dei costi energia.
La PA dovrà dare l’esempio con azioni di efficientamento energetico sui propri edifici a un ritmo costante del 3% ogni anno. Inoltre nascerà il Fondo climatico sociale per dare sostegno all’innovazione dei sistemi di riscaldamento, vera piaga dell’inquinamento cittadino.
Previsto anche un sistema di Carbon border adjustment mechanism (Cbam) di fatto si tratta di far pagare una “tassa sull’inquinamento” alle aziende internazionali che intendono importare in Europa. Tra i più colpiti i settori di: acciaio, cemento, alluminio e fertilizzanti.
Insomma sfide importanti che alzano anche la possibilità di competitività di questa proposta che in parte ci si aspettava, ma che non lascia tutti i comparti sodisfatti.
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