Un corridoio per esportare l’idrogeno verde dall’Algeria verso l’Europa questo è il Progetto South H2. Si tratta di un corridoio che parte dall’Algeria e trasporta l’idrogeno prodotto nel paese e in Tunisia attraverso l’Italia arrivando quindi in Germania e Austria.
Su questo l’incontro oggi a Villa Madama in cui il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Picchetto Fratin presenzieranno per la firma della dichiarazione congiunta tra i paesi coinvolti.
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— AGEEI Agenzia stampa (@AgeeiPress) January 21, 2025
“L’Italia lavora agli obiettivi di decarbonizzazione ed indipendenza energetica in modo concreto e pragmatico, perseguendo un mix energetico in cui siano adeguatamente sviluppate fonti rinnovabili, idrogeno ed energia nucleare. Lo scorso 5 novembre abbiamo ospitato alla Farnesina la prima riunione del Gruppo Mondiale per l’Energia da Fusione, in partenariato con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ed oggi aggiungiamo un ulteriore tassello alla nostra strategia energetica con lo sviluppo del corridoio Meridionale dell’Idrogeno, che rafforzerà ulteriormente il ruolo del nostro Paese quale “hub” europeo dell’energia” ha affermato il Vice Presidente Tajani.
Il Ministro Pichetto ha dichiarato: “Questa intesa ha grande valore politico e istituzionale, perché ribadisce l’impegno nella cooperazione, volto alla realizzazione di un’opera decisiva per il futuro energetico di entrambi i Continenti. L’Italia è pronta con i propri ‘player’ ad essere centrale anche nel settore dell’idrogeno, vettore proiettato al futuro rinnovabile e sostenibile”.
Si tratta di un progetto la cui capacità prevista è di 4 milioni di tonnellate al 2030, anno previsto di piena funzionalità, per un percorso di 3.300 chilometri.
Una struttura che arriva nel cuore dell’Europa e di cui “La nostra Nazione riveste un ruolo di prim’ordine in questo contesto, forte dell’accento posto sull’idrogeno dal Pniec, secondo cui al 2030 il contributo dei combustibili rinnovabili di origine non biologica utilizzati a scopi energetici e non energetici finali in industria dovrà essere almeno pari al 54% di idrogeno” sottolinea Riccardo Zucconi, deputato e responsabile Energia di Fratelli d’Italia in un nota. Che evidenzia nell’azione il successo del Governo Meloni “e dimostra la validità e l’alto valore del Piano Mattei, fortemente voluto dal Governo Meloni anche per imprimere una svolta alla politica energetica nazionale. La collaborazione con i Paesi del Nord Africa, che finalmente si affrancano dalla loro storica posizione ancillare per diventare partner attivi di una strategia da cui possono trarre ampi benefici, è funzionale all’incremento delle fonti rinnovabili e al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione”.
L’iniziativa vede tra le aziende promotrici l’italiana Snam, la tedesca Tag , L’austriaca Gas connected Austria e la tso della Bavaria Bayernets. L’evento ha radunato circa 130 partecipanti fra delegazioni istituzionali e settore industriale provenienti dai vari Paesi coinvolti.
Il ruolo in prima linea di Italia e Germania
“L’incontro che si è tenuto oggi a Roma mette in luce il ruolo chiave di Italia e Germania, le due principali manifatture d’Europa, nell’affrontare insieme le sfide comuni” ha dichiarato il Consigliere Delegato Jörg Buck della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien). “Come AHK Italien, sosteniamo da tempo una politica industriale condivisa e una cooperazione su più fronti, che includa anche quello energetico. Dalla firma del Piano d’Azione, nel novembre 2023, la direzione intrapresa è stata proprio questa e i nostri due Paesi si trovano oggi in prima linea nel definire le strategie europee su diversi temi, in linea anche con le previsioni del rapporto Draghi.
In questo contesto, analizzando i risultati dei nostri periodici Business Outlook, abbiamo osservato come la percezione delle aziende nei confronti della vulnerabilità del rincaro energetico abbia subito dei sostanziali cambiamenti nel corso degli ultimi anni. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, quando i prezzi dell’energia erano la preoccupazione maggiore, il panorama europeo è cambiato soprattutto considerando la ridefinizione di nuove fonti energetiche e nella progressiva indipendenza dal gas russo. Oggi, all’emergere di nuove sfide e preoccupazioni, il South H2 può diventare uno strumento cruciale per inaugurare una nuova fase europea, di rinnovata prosperità e autonomia”.
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