Prodotti chimici come profumi, sostanze per pulire, pesticidi e vernici hanno un ruolo rilevante nel causare l’inquinamento insieme alle emissioni di veicoli. In particolare se valutiamo le emissioni di sostanze organiche volatili queste due categorie di prodotti – agenti chimici e carburanti – vediamo che il rapporto quantitativo è 50:50. In sostanza, la “responsabilità” attribuita ai veicoli (in termini di emissioni di impatto ambientale) è sovrastimata.
Un impatto importante
E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’americana National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) – come si legge su Futurism e pubblicata sulla rivista Science – che ha sottolineato come a livello generale ciò avvenga nonostante la quantità di carburante utilizzata sia circa 15 volte superiore alla quantità di prodotti chimici di cui ci serviamo nella vita di tutti i giorni. “Mentre i trasporti diventano più puliti, quelle altre fonti diventano sempre più importanti”, ha affermato in una nota Brian McDonald, autore principale e scienziato della divisione Scienze chimiche di NOAA.
Il motivo
Ma come è possibile che si verifichi una situazione di questo tipo? Ciò avviene, spiegano gli scienziati, perché i prodotti chimici introducono in atmosfera particelle minuscole capaci di danneggiare i polmoni umani ad un tasso doppio rispetto alle emissioni del settore dei trasporti. Un altro elemento da considerare è la modalità con cui li usiamo. Se infatti conserviamo la benzina in recipienti ermeticamente chiusi per poi bruciarla per avere energia, la situazione è diversa per i prodotti chimici che sono progettati ad esempio per essere nebulizzati (i profumi) o in generale per essere applicati su pelle e superfici delle nostre case, permettendo che contaminino l’aria che respiriamo e penetrino nell’organismo.
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