Prezzo dell’energia: competitività di sistema cercasi

Boschi "importante dare un segnale corretto" rispetto le detrazioni di efficienza negli edifici che potrebbero rientrare nella legge di Bilancio. Il dibattito nel corso della XVI Conferenza degli Amici della Terra a Roma il 28 novembre

Il prezzo dell’energia dipende dal mercato e come tale l’amministrazione non può sostituirsi ad esso. “Fare un base load con le rinnovabili oggi è molto costoso” sottolinea Federico Boschi, capo dipartimento Energia del Ministero Ambiente e Sicurezza energetica, Mase, nel corso della XVI Conferenza degli Amici della Terra a Roma oggi 28 novembre.

Boschi Mase

Che rimarca come, per avere un prezzo di mercato competitivo l’azione del Mase sia volta a “realizzare procedure funzionali ad ottenere il prezzo più basso possibile che ci riveli il mercato ed è estremamente condizionato della disponibilità di risorse. Prevediamo che l’offerta di proposta autorizzata sia necessariamente superiore alla domanda e che ci sia competizione”. Se invece le regioni dovessero autorizzare solo entro obiettivi obbligatori questo meccanismo potrebbe saltare.

“Con questa logica”, ribatte Giuseppe Zollino, professore dell’Università di Pavia, “si tratta di 470 MW che vanno in bolletta e che costeranno miliardi al Paese”.

Il rischio di rinunciare a una tecnologia piuttosto che a un’altra è di “perdere tutta un’industria” spiega Boschi. Un meccanismo di competitività che si basa sull’inevitabile bisogno di una maggiore domanda, altrimenti suggerisce Boschi avremmo dovuto ragionare su un altro modello, cioè individuare le aree idonee e mettere all’asta quelle.

Detrazioni fiscali in efficienza energetica

“Nel tavolo di lavoro civile sui temi dell’efficienza energetica degli edifici abbiamo sviluppato una proposta di riforma delle detrazioni fiscali per aumentare efficacia ed efficienza. Avendo scarsità di risorse non possiamo permetterci di sprecarle e neanche di male indirizzarle, dando un segnale non corretto” chiarisce Boschi. “La proposta non è stata recepita nella versione iniziale della Legge di Bilancio. Speriamo che il percorso si concluda con l’accoglimento della proposta che prevede di essere selettivi sia in termini di classi energetiche di edifici da incentivare sia in termini di tipologia di interventi per usare il meglio possible i pochi soldi che abbiamo” conclude il DG Energia del Mase.

Il ruolo del nucleare nella transizione energetica

Siamo quindi nel miglior mix energetico possibile, Secondo gli Amici della Terra no.
Ci siamo resi conto che proporre obiettivi sempre più alti attraverso strumenti e percorsi che non hanno attinenza con la realtà, rischia di portare l’Europa al suicidio” rimarca Monica Tommasi presidente degli Amici della Terra.

“E’ questo il senso del rapporto che abbiamo prodotto quest’anno. La nuova strada non può essere che quella dell’efficienza energetica e di un programma nucleare, forse più difficile da intraprendere nell’immediato, ma che darà risultati certi nel medio periodo e per il futuro” ha concluso Tommasi.

Serve una discussione ordinata sul nucleare

Di altro parere Vinicio Peluffo, PDServe una discussione ordinata sul tema nucleare” suggerisce in commento a Canale Energia. “Parliamo di una tecnologia che nelle più rosee prospettive impegna 15 anni. Segnalo che questo è il governo che ha fatto sì che il deposito nucleare slittasse di altri 9 mesi”. Un tema quello del prezzo dell’energia e della competitività aziendale collegato alla povertà energetica su cui Peluffo ricorda il PD ha suggerito alcune misure e dove un ruolo lo svolgerà anche il recepimento della Direttiva Case Green.

Manca una visione di domanda offerta al Green Deal.
Il Commento di Giorgio Graditi, DG Enea

Le linee di sviluppo proposte dagli Amici della Terra:

  • Priorità all’efficienza energetica valorizzando le esperienze italiane già disponibili.
  • Migliorare l’efficienza energetica nelle attività produttive contrastando la
  • Detrazioni fiscali sostenibili per la finanza pubblica per rilanciare il processo di riqualificazione energetica degli edifici.
  • Valorizzare le eccellenze italiane per la decarbonizzazione come la filiera delle pompe di calore elettriche.
  • Dare un ruolo ai biocombustibili nella transizione energetica nei trasporti.
  • Rafforzare l’impegno per la riduzione delle emissioni di metano.
  • Monitoraggio annuale sui costi benefici delle politiche di decarbonizzazione per scelte consapevoli.
  • Una normativa per consentire in modo trasparente e informato la riapertura dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia.
  • Strategia di politica industriale mirata per le filiere italiane delle tecnologie nella decarbonizzazione.
  • Misure di promozione per gli impianti fotovoltaici su coperture.
  • Dimensionamento degli obiettivi di sviluppo degli impianti eolici solo se compatibile con la tutela dei valori paesaggistici e ambientali del territorio.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.