Pnrr

Raggiunti i 51 obiettivi per ottenere la prima tranche di fondi del Recovery Plan dall’Unione europea, pari a 24,1 miliardi di euro, come dichiarato dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo discorso di fine anno dello scorso 23 dicembre.

Saranno complessivamente 102 gli obiettivi da raggiungere per poter accedere alla seconda e terza rata dei fondi europei, per un totale di 40 miliardi.

Da conseguire 47 obiettivi nei primi sei mesi e 55 nella seconda metà del 2022. I fondi saranno ripartiti in dieci rate fino al 2026, ma sono subordinate al raggiungimento dei complessivi 520 obiettivi.
L’Unione europea ha dato il suo benestare alle prime rate semestrali del Pnrr, che prevede nel 2022 l’approvazione di 66 riforme.

Le riforme da attuare

Tra le riforme da attuare quella della carriera degli insegnanti e la delega sul codice appalti pubblici, un sistema di formazione di qualità per le scuole, meccanismi di incentivazione per le imprese e la legge annuale sulla concorrenza.
L’UE si riserverà di fare le dovute verifiche ogni semestre per sbloccare i fondi, di cui i primi arriveranno nel 2022.
A Comuni, Regioni e città andranno complessivi 80 miliardi di euro da destinare ad aree differenti tra cui: progetti di rigenerazione urbana, edilizia scolastica ed economia circolare.

I diversi obiettivi del Mite

Per raggiungere i diversi obiettivi prefissati, il ministero della Transizione ecologica dispone del 37% di tutte le risorse previste nel pacchetto di investimenti e riforme del Pnrr.

Le 3 Missioni del Piano

La sua attività si concentra per lo più nella Missione 2 ma riguarda anche le Missioni 1 e 3, per le quali la Missione 2 del Pnrr dovrà occuparsi delle lacune strutturali che non permettono di raggiungere un equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse.

Le quattro Componenti della Missione 2

La prima si focalizza sul miglioramento della gestione dei rifiuti attraverso il rafforzamento e lo sviluppo di filiere circolari; sul tema dell’economia circolare sono stati pubblicati gli avvisi pubblici relativi alle due linee di investimento (1.1 e 1.2), una destinata agli Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali (Egato) operativi e ai Comuni, per un ammontare di 1,5 miliardi di euro. Invece, 600 milioni di euro saranno destinati alle imprese per rafforzare le filiere industriali.

L’investimento 3.1 denominato “Isole Verdi” ammonta a 200 milioni di euro e coinvolge 19 isole che saranno dei laboratori green.

La componente 2: “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”

La componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” vede da impiegare le seguenti risorse: 2,2 miliardi per le comunità energetiche e autoconsumo collettivo e 500 milioni per le “Hydrogen valleys; 1,9 miliardi di euro per la produzione di biometano e per le reti elettriche: 4,1 miliardi per il rafforzamento delle smart grid e per la resilienza climatica delle reti stesse.

La componente 3: “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”

Per quanto riguarda la terza componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, il Mite ha stanziato, in seguito alla proroga di Superecobonus e Sismabonus, per l’efficientamento energetico e sismico dell’edilizia residenziale privata e pubblica, 13,950 miliardi di euro.

La componente 4: “Tutela del territorio e della risorsa idrica”

La quarta componente “Tutela del territorio e della risorsa idrica” comprende quattro investimenti: il primo per la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per il quale sono disponibili 330 milioni di euro, altro investimento, del valore di 360 milioni di euro, è quello relativo alla “Rinaturazione dell’area del Po”.
Il Mite ha avviato anche l’investimento 3.4, relativo alla “bonifica dei siti orfani”, per i quali sono previsti dal Pnrr 500 milioni di euro per sviluppare un sistema di sorveglianza e monitoraggio integrato.

Con la firma del protocollo d’intesa con Ispra, ha avviato le fasi di attuazione  dell’investimento 3.5, per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini che prevede 400 milioni di euro per interventi a favore dell’economia blu sostenibile.

La Missione 3: “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”

La Missione 3 del Pnrr “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” è finalizzata a rendere entro il 2026 il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile. Inoltre, sono previsti interventi per ammodernare e digitalizzare la logistica ed in particolare, per l’efficientamento energetico del settore portuale.
Proprio sul tema, il Mite ha pubblicato l’avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formulazione di proposte progettuali relativo ai “Porti verdi” (Investimento 1.1), che prevede una spesa totale di 270 milioni di euro.


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