- Uno studio di Transport & Environment del 12 dicembre propone tre riforme fiscali per facilitare l’elettrificazione delle flotte aziendali in Italia.
- Entro il 2030, potrebbero portare alla messa in strada di 606mila nuovi veicoli elettrici.
L’Unione europea ha deciso di investire sulle auto elettriche: dal 2035, infatti, non potranno più essere venduti i veicoli con motore a combustione interna. Gli automobilisti, dunque, hanno di fronte delle scelte importanti da prendere. E le aziende? Hanno una grande opportunità, stando all’analisi di Transport & Environment del 12 dicembre: quella di dare un impulso al mercato dell’elettrico e alla decarbonizzazione del trasporto su strada. Serve però una revisione della tassazione per incrementare il numero di auto aziendali pulite in circolazione.
L’analisi di Transport & Environment
Sono tre le riforme fiscali suggerite dallo studio:
- l’introduzione di una tassa di immatricolazione basata sul costo del veicolo e sulle emissioni di CO2;
- la revisione delle imposte sui fringe benefit, sostenendo il dipendente che sceglie le auto in base all’impatto ambientale delle stesse;
- il sostegno alle imprese che optano per una flotta a zero emissioni con una deducibilità integrale del costo dei veicoli elettrici, disincentivando la scelta di mezzi inquinanti con una graduale riduzione dei loro margini di deduzione fiscale.
I benefici derivanti dalla scelta di auto aziendali elettriche
Se applicate contemporaneamente nel periodo 2023-2030, queste revisioni potrebbero portare alla messa in strada di 606mila auto elettriche in più, a un taglio aggiuntivo di un terzo delle emissioni di anidride carbonica e a una riduzione del 26 per cento delle importazioni di petrolio dal comparto aziendale, oltre che a un miglioramento del saldo fiscale quantificato in oltre un miliardo di euro.
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“Le auto aziendali dovrebbero essere il primo obiettivo dell’elettrificazione stradale, grazie all’effetto di rimbalzo positivo sul mercato dell’usato e sull’accessibilità della transizione ecologica per le famiglie medie”, spiega Elena Lake, responsabile flotte elettriche di T&E Italia. “Il nostro Paese, tuttavia, è ancora in ritardo rispetto alle azioni delle altre nazioni europee. Il governo ha l’opportunità di aumentare i posti di lavoro a livello locale con il sostegno indiretto a un settore automotive che necessita di ambiziose riforme fiscali per l’elettrificazione delle flotte aziendali”.
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