Il 28 ottobre alle 3:00 entrerà in vigore l’ora solare che durerà fino al prossimo 31 marzo. Dovremo così portare un’ora indietro le lancette dell’orologio.
I risparmi
Dalle stime fatte da Terna a partire dallo scorso 25 marzo è emerso come il nostro Paese abbia potuto risparmiare, grazie all’ora solare, in tutto 554 milioni di kilowattora, un dato che corrisponde a una riduzione di 290 mila tonnellate di emissioni di CO2. Se si mettono in relazione questi numeri con quelli relativi al costo del kilowattora nel periodo in esame – che per il cliente domestico si è attestato in media a circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte – emerge come il risparmio sia stato pari a 111 mln di euro.
Aprile e ottobre i mesi con maggior risparmio
Dai dati di Terna emerge come i mesi in cui i risparmi più alti si siano verificati come al solito ad aprile e ottobre. “Ciò è dovuto al fatto – spiega l’azienda in una nota – che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo”.
Periodo 2004 -2018 risparmiati 9 mld e 100 mln di kwh
Se invece si prende in considerazione il periodo compreso tra il 2004 e il 2018, i dati mostrano come il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale sia stato complessivamente di circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora. Si tratta un quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna. Il risparmio economico per i cittadini si è attestato, invece, a 1 mld e 545 milioni euro.
Abolire l’ora legale
E’ una proposta al vaglio della Commissione UE, serve il via libera del Parlamento europeo e dei capi di Stato e di governo dell’Unione. Un tema già emerso lo scorso febbraio nel Parlamento europeo ma senza giungere a una risoluzione.
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