Venti Mobi Urbano da 8 metri con due porte. Otto vetture modello VDL Citea da 12 metri. Dieci Urbanway da 12 metri a tre porte. Sono questi i primi 38 autobous noleggiati da Atac, tutti euro 6, che entreranno in servizio nei prossimi giorni nelle strade di Roma. Si tratta della prima tranche di una fornitura da 108 vetture che sarà completata entro aprile. La durata del noleggio prevista è di un anno dall’inizio del servizio, è compresa l’opzione per ulteriori sei mesi. L’iniziativa si inserisce nel percorso di attuazione del piano industriale, in particolare per quel che riguarda il potenziamento del trasporto di superficie.
Dove circoleranno
Queste nuove vetture saranno inserite principalmente negli stabilimenti di Magliana, Grottarossa, Acilia, Tor Vergata e Portonaccio. Fra le linee in cui viaggeranno i mezzi ci sono la 870, la 115, la 029 e la 700 che servono importanti presidi ospedalieri (Bambin Gesù, Sant’Andrea e IFO), e la 52.
Le restanti vetture sono euro 5
Le altre 70 vetture, che completeranno entro aprile l’ordine, sono invece bus della Volvo da 12 metri euro 5, con 92 posti in totale.
Dare nuovo ossigeno al parco veicolare di Atac
“Diamo nuovo ossigeno al parco veicolare di Atac, con nuovi bus che andranno a servizio delle linee più periferiche e quelle soggette a interruzioni o disservizi – sottolinea in una nota la sindaca Virginia Raggi – linee che collegano poli d’eccellenza, come l´ospedale pediatrico del Bambino Gesù, finalmente avranno a disposizione tutte le vetture necessarie. Questa è solo la prima tranche di una flotta di oltre 100 bus che presto saranno in strada. Una tappa fondamentale nel percorso di risanamento e rilancio di Atac, a cui si aggiungerà nei prossimi mesi il ripristino dei minibus elettrici nel Centro storico e l´arrivo di 227 nuovi autobus acquistati con gara Consip. Sono risultati importanti del lavoro svolto finora per rinnovare la più grande azienda del trasporto pubblico d´Europa”.
Innalzare la qualità della flotta di mezzi di superficie
Soddisfatto anche il presidente Atac Paolo Simioni. “Con questa operazione innalziamo la quantità e la qualità della nostra flotta di superficie – ha spiegato in nota Simioni – Il 2018 è stato l’anno dell’avvio del salvataggio di Atac. Ricordo solo che per la prima volta nella sua storia l’azienda chiuderà un bilancio con un risultato positivo. Il 2019 sarà l’anno in cui si inizieranno a vedere concretamente i miglioramenti del servizio, a cominciare proprio da quello di superficie. Grazie a questa operazione, molto innovativa, recuperiamo il ritardo provocato dall’esito sfavorevole della gara per l’acquisto di 320 bus, andata deserta nel luglio scorso. Soprattutto, iniziamo il processo di riallineamento della nostra capacità di offrire un servizio sempre più adeguato alla domanda di trasporto, che è il principale strumento per il risanamento di Atac e il rilancio del trasporto pubblico. Oggi è una buona giornata. Per Atac, ma soprattutto per la città”.
Un itinerario ciclabile dalla Basilica di San Pietro alla Basilica di San Francesco d’Assisi
Le novità in ambito mobilità riguardano anche il comparto delle due ruote. Roma Capitale ha aderito infatti all’iniziativa che prevede la realizzazione di un itinerario ciclabile dalla Basilica di San Pietro alla Basilica di San Francesco d’Assisi. Si tratta del progetto di valorizzazione del cammino “Assisi-Roma – la Via dell’Acqua”, per il quale è stato approvato un accordo di collaborazione inter-istituzionale con 21 Comuni del Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale e Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, per la partecipazione al nuovo bando della regione Lazio nell’ambito delle disposizioni della legge regionale sulla “Mobilità nuova”.
Tra cultura, religione e arte
Nello specifico l’itinerario è una ciclovia di 250 km che si snoda tra Roma e Assisi attraversando corsi d’acqua umbri e laziali, Comuni, riserve naturali e siti archeologici. Un percorso che coniuga in maniera indissolubile la dimensione culturale, naturalistica, archeologica e religiosa. “Un unico percorso che unisca la nostra città ad Assisi. Roma aderisce al bando regionale per la promozione del territorio con l’obiettivo di creare un’altra ciclovia. Un’opportunità per estendere la rete di piste ciclabili che stiamo già realizzando per la nostra città”, commenta in una nota la Sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Gli altri progetti presentati
Quello del cammino Assisi Roma non è l’unica iniziativa presentato da Roma Capitale nell’ambito del bando regionale. L’amministrazione ha inoltre autorizzato il Dipartimento Mobilità e Trasporti a presentare altri tre progetti di piste ciclabili:
- Prolungamento della pista ciclopedonale Monte Ciocci da Via Vincenzo Chiarugi (S. Maria della Pietà) a via Giovanni Marinotti (Stazione S. Filippo Neri)
- Viadotto dei Presidenti
- Vitinia Tor de Cenci- Riserva Decima Malafede
“Roma Capitale dimostra ancora una volta l’interesse a promuovere ogni forma di intervento a favore della mobilità sostenibile. Con l’adesione all’avviso regionale valorizziamo il territorio con particolare attenzione all’ambiente. Oltre alla ciclovia Vaticano-Assisi aggiungiamo all’elenco altri tre progetti per ampliare la mappa pensata per Roma”, sottolinea nella nota l’assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo.
Il progetto RU:RBAN per promuovere gli orti urbani
Oltre alla mobilità su due ruote, un altro ambito legato ai progetti promossi da Roma Capitale è quello degli orti urbani. Con l’iniziativa RU:RBAN si punta, in particolare a esportare all’estero la buona pratica degli orti urbani e a proporre modelli di rigenerazione e inclusione sociale.
Finanziamento
Il progetto può contare su un finanziamento di 600.000 euro da parte della Cooperazione territoriale europea per uno sviluppo urbano sostenibile e integrato.
L’incontro a Roma delle delegazioni estere
L’iniziativa è entrata nel vivo dal 19 al 21 febbraio grazie a un incontro a Roma in cui sono state ospitate le delegazioni delle città estere partner: Vilnius (Lituania), La Coruña (Spagna), Caen (Francia), Cracovia (Polonia), Loures (Portogallo) e Salonicco (Grecia). In questa modo prende corpo la seconda fase del Programma europeo URBACT, già sperimentato da Roma Capitale nell’ambito del “Progetto Sidigmed – Orti Urbani”. Il meeting ha avuto come obiettivo principale quello di individuare azioni utili a esportare i percorsi di riqualificazione integrata insieme a stakeholders e altri soggetti coinvolti nel progetto, tra cui l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
Attenzione al tema della formazione
Tra i temi affrontati anche l’organizzazione di un programma formativo per la figura professionale del “gardeniser”, ovvero lo sviluppatore di orto urbano. “Per la seconda volta l’Europa ci promuove ‘resilient urban agriculture city’. Siamo orgogliosi di esportare all’estero le nostre buone pratiche di ecologia, inclusione sociale e valorizzazione del territorio. Roma ‘capitale europea degli orti urbani’: è un risultato eccellente, cui abbiamo lavorato con entusiasmo per il rilancio di spazi verdi ricavati su terreni incolti, abbandonati o confiscati alla mafia, in cui soggetti fragili, Associazioni e semplici cittadini gestiscono insieme pratiche ortali, a vantaggio di sviluppo territoriale e autoconsumo. Una sfida politica contro cementificazione e povertà urbana. Di più: il trasferimento dei nostri orti urbani in altri contesti geografici e socio-culturali, sarà un’ottima occasione per perfezionarli con nuovi spunti anche in termini di sviluppo della normativa riguardo l’uso dei beni comuni e i benefici relativi alla salute” sottolinea in nota Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale.
Foto in anteprima da profilo twitter di Virginia Raggi
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