Neutralità climatica e aziende ad alta intensità energetica; riutilizzo dell’acqua in agricoltura; e illuminazione green. Questi alcuni dei temi relativi al mondo della sostenibilità ambientale al centro di una serie di recenti attività e provvedimenti dell’Unione Europea.
Neutralità e industrie ad alta intensità energetica
La Commissione Europea ha pubblicato il 28 novembre le raccomandazioni formulate da un gruppo di esperti sulle modalità più efficaci per trasformare le industrie ad alta intensità energetica dell’UE rendendole parte integrante del percorso che porterà alla neutralità dal carbone entro il 2050. Le raccomandazioni individuano i fattori chiave per ottenere le tre priorità principali: creare mercati per i prodotti circolari e climaticamente neutri; sviluppare progetti pilota su vasta scala concernenti le tecnologie pulite; passare a fonti alternative di energia e di materie prime climaticamente neutre. Il gruppo di esperti raccomanda inoltre di istituire un osservatorio della transizione industriale per monitorare i progressi compiuti dall’industria in direzione della neutralità climatica e per fornire orientamenti.
“Le industrie dell’UE – sottolinea in nota Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le Pmi – collaborano con noi nel conseguire gli obiettivi climatici e di circolarità e mi congratulo con loro per l’impegno profuso. Un’economia climaticamente neutra non è solo un’esigenza assoluta per le generazioni future, ma offre anche immense opportunità in termini di innovazione, crescita economica e occupazione.”
Accordo provvisorio su prescrizioni minime per riutilizzo dell’acqua in agricoltura
La Commissione ha inoltre accolto con favore l’accordo provvisorio raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio sulle prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua. Le nuove norme, proposte dalla Commissione nel maggio 2018, introdurranno prescrizioni minime armonizzate relative alla qualità delle acque per un riutilizzo sicuro di queste nei reflui urbani trattati nell’irrigazione agricola. L’accordo deve ora essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’UE.
“Questo accordo provvisorio – spiega in una nota Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – fornisce all’UE un potente strumento per affrontare alcune delle sfide poste dai cambiamenti climatici. Insieme alle misure su risparmio ed efficienza idrica, l’utilizzo di acque depurate nel settore agricolo può svolgere un ruolo importante per combattere lo stress idrico e la siccità, garantendo contemporaneamente la piena sicurezza dei nostri cittadini“.
In Gazzetta UE i nuovi regolamenti per il settore illuminazione
Passando invece al tema illuminazione, sono stati pubblicati in questi giorni sulla gazzetta ufficiale dell’unione europea i due nuovi regolamenti comunitari che disciplineranno il settore, con particolare riferimento alla progettazione eco-compatibile ed etichettatura energetica.
Nello specifico il primo regolamento, 2019/2020 relativo all’Ecodesign per il settore illuminazione, approvato lo scorso 17 dicembre 2018, entrerà definitivamente in vigore dal prossimo 25 dicembre 2019. Tra le novità introdotte l’integrazione in un unico testo, il cosiddetto Single Lighting Regulation relativo alla legislazione Ecodesign per i prodotti del settore illuminazione, che fino ad ora sono stati oggetto dei Regolamenti europei (CE) 244/2009, (CE) 245/2009 e (UE) 1194/2012 e dei successivi e rispettivi emendamenti. I criteri Ecodesign stabiliti dal nuovo regolamento entreranno in vigore a partire dal 1° settembre 2021. L’art.4 si sofferma in particolare sul tema della rimovibilità dei dispositivi luminosi e le sorgenti luminose (e le unità di alimentazione). Queste soluzioni devono essere accessibili e disponibili per effettuare i controlli da mercato; devono essere “smontabili” per garantire la riparabilità; e devono essere “sostituibili” per consentire l’eventuale aggiornamento/implementazione dell’apparecchio di illuminazione.
L’altro regolamento, ovvero quello 2019/2015 sull’etichettatura energetica delle sorgenti luminose, integra le disposizioni del Regolamento (UE) 2017/1369 ed inteso a sostituire il regolamento (UE) 874/2012 dal 1° settembre 2021. In questo caso la novità principale e il ritorno ad una classificazione compresa fra le lettere “G” ed “A” (dalla meno alla più efficiente) e nuove disposizioni per le dimensioni e la grafica “Lay-out” per le due tipologie prescritte, una per imballi normali (min. 36×72 mm) e una per imballi di piccole dimensioni (min. 20×54 mm).
Viene infine introdotto l’obbligo di presentare sull’imballo delle sorgenti luminose, immesse sul mercato dal 1° settembre 2021, un QR Code che consentirà agli utenti e alle autorità di controllo di accedere alle informazioni della sorgente luminosa registrate dal “Fornitore” (produttore o importatore, a seconda dei casi) sul database EPREL (European Product Registry for Energy Labelling) mediante il sito Web di pubblico accesso.
Infine – si legge in una nota di Assil – “vengono abrogati dal 25 dicembre 2019, gli obblighi del “Fornitore” e del “Rivenditore” di cui agli art. 3.2 e 4.2 del Regolamento (UE) 874/2012. Ciò è inteso per determinare la cessazione dell’etichettatura energetica per gli apparecchi di illuminazione fin da quando entrerà in vigore il nuovo regolamento”.
“In linea generale – spiega Andrea Solzi, Direttore di Assil – è apprezzabile lo sforzo del legislatore europeo per semplificarne i termini e rendere così la legislazione meglio applicabile e verificabile dalle autorità nazionali preposte, nonché di imporre soluzioni legislative affinché si abbiano in Europa prodotti durevoli ed innovativi, ai quali sia possibile effettuare interventi di riparazione e di sostituzione della sorgente luminosa”.
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