Assitol, l’Associazione Italiana dell’industria olearia, pone l’attenzione sul ruolo della filiera italiana dei bioliquidi per la transizione energetica. Auspicando un ruolo per gli olii vegetali puri, (OVP) nel nuovo Pniec.
Ricavati da semi oleosi, possono offrire secondo l’associazione una fonte rinnovabile e programmabile, che vede l’Italia in un ruolo d’avanguardia. “Non è un’utopia immaginare un ruolo d’avanguardia per questa filiera italiana, a patto di puntare sulle nostre oleaginose”, osserva Maurizio De Maria, presidente del Gruppo oli per usi tecnici dell’Associazione.
“L’attuale regime di massimizzazione”, commenta De Maria, “realizzato dal Governo con l’obiettivo di raggiungere una maggiore indipendenza energetica grazie a tutte le fonti disponibili, apre nuove opportunità all’impiego degli OVP. Quella degli OVP rappresenta non soltanto una filiera virtuosa, ma un modello di economia circolare in cui ogni segmento lavora in sinergia con l’altro, in un’ottica di risparmio e di riutilizzo”.
La produzione in Italia degli olii vegetali puri
L’Italia ha la leadership nella produzione di soia in Europa, con circa 1 milione di tonnellate provenienti dall’agricoltura nazionale. Nel nostro Paese si producono circa 180mila tonnellate di OVP per il settore energetico. Attualmente i 120 MWh di elettricità assicurati dagli OVP riforniscono già gli impianti di quasi 300mila famiglie, distribuite in 70 comuni.
🤔 El #olivar italiano ha perdido el 50% de su producción en la presente campaña
👉 Para #ASSITOL , es hora de un cambio de enfoque en el planteamiento del producto.https://t.co/CEK6RA1A2o— Óleo Revista (@OleoRevista) March 21, 2023
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