Nasce la filiera dell’ape italiana

ape italiana
The red mason bee (Osmia bicornis) doesn’t normally collect the pollen from these wild geraniums (Geranium sp.), but the nectar source is handy to have near the nest. Mason bees gather pollen on a ‘pollen brush’ underneath their abdomen, rather than on the hind legs like a number of other bee species. This makes them very effective pollinators, as specks of pollen will drop off as the bee flies. As polylectic species they visit a number of different flowers, making them useful commercially for crop pollination. Image captured in an urban garden in Bristol, UK.

Dopo le invasioni delle api asiatiche e diversi insetti provenienti da ogni parte del mondo anche il nostro Paese riconosce la specificità di alcune specie. Arriva il passaporto di riconoscimento dell’ape italiana.

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Si tratta di un progetto che come spiega in una nota il presidente della Federazione Apicoltori Italiani, FAIRaffaele Cirone: “mira a individuare le aree in cui il patrimonio genetico dell’ape italiana è ancora integro e a introdurre valori standard per il suo riconoscimento e buone pratiche per il suo miglioramento. Solo così potremo valorizzare un patrimonio di interesse collettivo che oggi conta circa due milioni di colonie”.

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L’annuncio dell’iniziativa “Filiera dell’Ape Italiana” è stato fatto il 29 ottobre nel corso della Fiera Internazionale di Apicoltura a Piacenza. Il progetto è supportato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

Come individuare l’ape italiana

Grazie a dei marcatori molecolari del Dna e all’intelligenza artificiale sarà possibile quindi individuare l’ape italiana. Si tratta di una specie che risponde a delle specifiche identità e comportamenti delle colonie.

La certificazione della sottospecie di appartenenza oltre che essere monitorata sarà registrata alla Banca dati dell’Anagrafe Apistica Nazionale gestita dal ministero della Salute.

Si tratta di una iniziativa promossa dal Centro di Referenza Nazionale per la tutela e la salvaguardia dell’ape italiana (CRT4) coordinato dalla FAI, in collaborazione con Miele in Cooperativa (MIC), e si avvale della consulenza scientifica del Consiglio Nazionale per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria e del supporto tecnico dell’Associazione Italiana Allevatori Api Regine (AIIAR).


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