Un grande soggetto che punta a favorire la crescita delle diverse realtà industriali che lo compongono preservandone al tempo stesso l’identità territoriale. Il tutto con l’obiettivo di promuovere una maggiore resilienza nell’affrontare le sfide del settore energetico. E’ questa l’immagine che si potrebbe utilizzare per descrivere il modello operativo della recente integrazione in ACSM – AGAM di una serie di local utilities lombarde, secondo quanto emerso dal convegno “Allearsi per competere. La Multiutility dei territori: il caso ACSM-AGAM”, dedicato alla presentazione di questo progetto e organizzato oggi a Milano da ANCI Lombardia con il Patronato di Regione Lombardia e la collaborazione di Acsm-Agam, PwC e Utilitalia. Nell’ambito di quest’operazione è stata creata una nuova società, operativa dallo scorso 1° luglio, in cui sono state aggregate le utility di Como, Monza, Lecco, Sondrio e Varese, con la presenza di A2A come azionista e partner di riferimento.
Preservare il territorio e promuovere innovazione
Tra i punti di forza dell’iniziativa, ha sottolineato Virginio Brivio presidente di ANCI Lombardia, la capacità di “preservare le peculiarità territoriali e di guardare alla realizzazione di obiettivi nel medio termine” permettendo alle storie di diverse realtà industriali di confluire in un progetto unico rispettando il senso di appartenenza alle comunità locali, “sprigionando quella capacità di innovazione e gestione finanziaria che oggi sono fondamentali sul mercato”.
Proprio l’abilità nel bilanciare le peculiarità delle identità territoriali e la condivisione di competenze in un’ottica di crescita e innovazione si è rivelata una carta vincente per l’operazione, come ha spiegato Gianpaolo Chimenti partner PwC, Energy and Utilities e advisor congiunto delle parti coinvolte nel progetto. Quest’approccio ha permesso infatti di creare un “soggetto finanziariamente forte” e in grado di trasformare la “discontinuità del settore”, legata ad esempio alla fine del regime di maggior tutela, in un punto di forza, promuovendo coesione e sviluppo.
Verso il futuro dei servizi in Lombardia
A sottolineare le potenzialità di questa aggregazione in termini di crescita nel lungo periodo anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che ha spiegato come attraverso quest’operazione passi “il futuro dei servizi della Lombardia”. Un futuro in cui un ruolo chiave sarà rivestito da A2A.
Le peculiarità del modello aggregativo lombardo
Tra le peculiarità dell’operazione la collaborazione tra un soggetto di grande dimensioni, A2A, che diventa una sorta di catalizzatore per lo sviluppo di realtà più piccole e radicate sul territorio. “L’originalità del modello lombardo – ha spiegato il Presidente di Utilitalia e di A2A Giovanni Valotti – è legata al fatto che combiniamo il radicamento territoriale delle imprese esistenti con la forza industriale del grande operatore, in grado di mettere a disposizione tecnologie, know how, investimenti, competenza manageriale e accesso al credito a condizioni migliori”. In sostanza si rinuncia ad acquisire aziende, ma si punta a “mettere insieme diverse realtà con l’obiettivo di far crescere i soggetti medio piccoli, il tutto senza puntare a far diventare A2A più grande”. L’idea è di collegarsi “a dei poli più piccoli con l’obiettivo di farli crescere mantenendoli radicati nel territorio”, ha aggiunto Valotti.
Tra sostenibilità ambientale e prospettive di crescita
Unanime la soddisfazione espressa dai sindaci delle città coinvolte nel progetto durante la tavola rotonda conclusiva della giornata. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha definito l’operazione “molto intelligente” sottolineando, da una parte, i vantaggi della possibilità di collaborare con un soggetto di elevato know how come A2A, dall’altra, le potenzialità in termini di tutela ambientale. Sulla stessa linea il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, che ha evidenziato i punti di forza di un modello federale sul piano industriale. Il primo cittadino di Varese Gianluca Galimberti ha invece dato risalto all’importanza della condivisione di esperienze e competenze radicate nei territori come elemento chiave per favorire la crescita delle imprese, sia in Italia sia all’estero.
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