Motore Italia Transizione Energetica. Questo il nome del programma presentato il 19 aprile a Milano da Intesa Sanpaolo, che prevede una serie di iniziative per incentivare gli investimenti nelle fonti di energia pulita, fra cui una specifica progettualità legata alle comunità energetiche rinnovabili (CER).
“La transizione energetica è fondamentale per la sicurezza nazionale, per garantire lo sviluppo del sistema produttivo italiano. Molti la vedono ancora come un costo, ma tanti altri hanno capito che offre importanti opportunità di business per le nostre aziende”, ha commentato Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo. Il quale ha presentato anche alcuni dati significativi.
Il settore dell’energia in Italia
Prima del conflitto russo-ucraino, il 40 per cento del gas in Italia veniva importato dalla Russia. Nel 2022 si è avviato un importante processo di diversificazione che ha portato a ridurre la percentuale. Tuttavia, il gas resta cruciale nella produzione di elettricità. Per quanto sia cresciuto il ruolo delle fonti rinnovabili – idroelettrico in testa (con 22,7 GW di capacità elettrica installata), seguito da fotovoltaico (22,6 GW) ed eolico (11,2 GW), serve un’ulteriore spinta.
80 miliardi di euro per centrare gli obiettivi climatici
Lo ha confermato anche Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, che ha ricordato gli obiettivi europei. Riduzione delle emissioni climalteranti e aumento dell’uso di rinnovabili entro il 2030, raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Per centrarli, serviranno circa 80 miliardi di euro di investimenti al 2030. “Noi crediamo che il settore privato possa essere il volano di questa trasformazione. A partire dalla creazione delle CER, che hanno benefici ambientali, sociali ed economici”, ha dichiarato Roscio.
“Le aziende si pongono sempre più spesso degli obiettivi di carattere ambientale, ma anche sociale. Le aziende italiane si stanno impegnando sia dal punto di vista della riduzione dell’impatto ambientale, sia sul fronte della sostenibilità sociale”, ha confermato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.
Le soluzioni che Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle imprese
È a partire da questi presupposti che nasce Motore Italia Transizione Energetica, il programma di Intesa Sanpaolo che offre soluzioni alle imprese che vogliono contribuire alla trasformazione verde. Prevede…
Soluzioni per le imprese che investono nelle rinnovabili
- S-Loan Energia
- Soluzioni di noleggio
- Strumenti di hedging per copertura rischio
- Desk Energy dedicato
Soluzioni per le imprese che aderiscono a una CER
- S-Loan CER, una nuova linea di finanziamento a cui è possibile abbinare la garanzia green di SACE. Il meccanismo di funzionamento prevede un incentivo in termini di agevolazione sul tasso di interesse a fronte dell’investimento in energia rinnovabile, a cui viene riconosciuta una ulteriore premialità nel caso in cui l’impresa destini parte dell’energia prodotta e non autoconsumata alla comunità energetica rinnovabile.
L’accordo con ANCI per diffondere le comunità energetiche
Oltre alla partecipazione di SACE, il programma vede anche una partnership con Confindustria, per il coinvolgimento delle PMI, e una collaborazione con il GSE, a sostegno di sviluppo sostenibile e progettualità ESG.
Inoltre, Intesa Sanpaolo ha stretto un accordo con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per la diffusione delle comunità energetiche sul territorio. “Mentre Intesa aprirà delle linee di finanziamento per le aziende, noi apriremo degli sportelli informativi per amministrazioni locali e cittadini”, ha concluso Antonio Decaro, presidente dell’associazione.
“Le grandi trasformazioni passano dalle grandi città, attraverso interventi come la riqualificazione degli edifici o la promozione della mobilità sostenibile. I vantaggi delle CER sono molti per i Comuni. Le amministrazioni locali rivestono anche un ruolo importante dal punto di vista della comunicazione: sono chiamate a coinvolgere e informare i cittadini”. Non dimentichiamocelo: le imprese sono fatte di persone e sono gli individui che devono essere al centro del processo di transizione ecologica, affinché sia il più inclusivo possibile.
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