La mobilità elettrica come opportunità per il settore italiano dell’automotive. Lo studio di Motus E

Il passaggio all’elettrico porterà nuovi posti di lavoro nel comparto automotive italiano, ma servono politiche lungimiranti. L’analisi di Motus-E e Università Ca’ Foscari.

  • In Italia, i posti di lavoro nel settore dell’automotive possono aumentare del 6 per cento entro il 2030.
  • È quanto emerge da uno studio realizzato da Motus-E e dal dipartimento CAMI dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
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Foto Pixabay

Considerando le nuove sottofiliere della mobilità elettrica, in Italia i posti di lavoro nel settore dell’automotive possono aumentare del 6 per cento entro il 2030. A questi, potrebbero sommarsi altri settemila nuovi occupati solo nel segmento infrastrutture ed energia al servizio della eMobility. È quanto emerge da uno studio realizzato da Motus-E e dal dipartimento CAMI dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, presentato a Roma il 14 dicembre.

Le trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano

Il report, intitolato “Le trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano”, mappa oltre 2.400 aziende italiane fornitrici di componenti a livello nazionale e internazionale, con 280mila addetti. Prendendo in considerazione tutte le singole parti che compongono un veicolo, dalle valvole al tessuto dei sedili, ad ogni azienda è stato assegnato un indicatore che ne quantifica le correlazioni tecniche con i mezzi a batteria. In questo modo, è stato possibile stimare i riflessi occupazionali della trasformazione elettrica attraverso modelli dedicati per ciascuna tipologia di impresa o di prodotto.

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Benefici ambientali, economici e sociali

“I componenti italiani vengono apprezzati e montati sulle auto prodotte in tutto il mondo. È chiaro che il futuro è l’auto elettrica e, quindi, bisogna essere veloci a riposizionarsi. Oltre ai benefici per l’ambiente, è ora di comprendere anche quelli economici e sociali legati alla trasformazione energetica. Talento ed esperienza non mancano di certo alle aziende italiane, ma per rilanciare il settore e renderlo a prova di futuro adesso servono indirizzi di politica industriale pragmatici”, ha dichiarato Massimo Nordio, presidente di Motus-E.

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Un Osservatorio permanente

Per continuare a fornire dati utili all’industria e ai decisori politici, Motus-E e CAMI hanno deciso di lanciare anche l’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, uno strumento in continua evoluzione che accompagnerà gli stakeholder attraverso i mutamenti di scenario, partendo dalle evidenze dell’analisi appena presentata.


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