Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha spiegato che l’intervento sui cosiddetti sussidi ambientalmente dannosi “dovrà essere graduale e progressivo”. L’obiettivo è in particolare quello di “guidare, a partire da quest’anno, la transizione ecologica dei settori interessati, agendo a saldo zero”.
Sostituire sussidi ambientalmente dannosi con misure green
“I sussidi dannosi per l’ambiente dovranno essere sostituiti da misure economiche di supporto verdi, di pari entità, che andranno a compensare i precedenti aiuti riconosciuti sia alle imprese sia alle famiglie, già provate dall’emergenza Covid”, ha aggiunto.
La riunione della commissione interministeriale sul tema
Il Ministro ha affrontato la questione in occasione della videoconferenza per la seconda riunione della commissione interministeriale per lo studio e l’elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi.
Sussidi ambientalmente dannosi, coinvolgere degli stakeholder
Inoltre la commissione avvierà nelle prossime settimane il coinvolgimento degli stakeholders. In questo modo la commissione vuole condividere la natura e la portata degli interventi di riconversione dei sussidi ambientalmente dannosi per arrivare entro il più breve termine a una loro riprogrammazione pluriennale con obiettivo 2030.
Al via valutazione di 14 sussidi ambientalmente dannosi
Nel corso della riunione, ha preso il via la valutazione di circa quattordici differenti sussidi ambientalmente dannosi. Sussidi individuati all’interno del catalogo annualmente elaborato dal ministero dell’Ambiente. Inoltre gli esperti hanno analizzato, dal punto di vista tecnico e politico, alcune ipotesi per riorientare le risorse allocate su ciascun sussidio.
Obiettivi
Gli esperti hanno menzionato la possibilità di riconoscere nuovi incentivi verdi di pari importo ai settori su cui ricadono. In generale bisogna migliorare la performance ambientale delle filiere di produzione e consumo. Il tutto mantenendo invariato il supporto dello Stato ai settori coinvolti. Anche facendo ricorso all’innovazione tecnologica. E adottando una prospettiva integrata rispetto all’aggiornamento delle principali infrastrutture energetiche e di trasporto del Paese.
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