AccordoIl ministro dell’Ambiente Sergio Costa e la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay hanno firmato questo pomeriggio un’intesa per lanciare la prima ‘Rete internazionale di esperti ambientali’ a tutela dei siti patrimonio mondiale. L’Unesco sarà impegnata ad aiutare sul campo enti gestori e tecnici in azioni di conservazione, gestione, formazione ed educazione ambientale. Il nuovo programma si intitola “Unesco international environmental experts network” e punta a valorizzare aree protette e territori riconosciuti sul piano mondiale per gli elevati valori naturalistici.

Un team di esperti ambientali

Il nuovo programma Unesco promosso dall’Italia è aperto a tutti gli Stati come potenziali donatori. E intende offrire soluzioni concrete e progetti da avviare in ogni regione continentale per far lavorare insieme biologi, geologi, forestali, naturalisti, educatori e formatori. Ma anche manager di parchi e aree naturali protette, autorità locali, ong, portatori d’interesse e così via.

Qualche numero

Ad oggi l’Unesco ha riconosciuto 252 siti Patrimonio mondiale per criteri naturali in oltre 100 paesi. A questi si aggiungono 161 geoparchi in 44 paesi, 714 riserve della biosfera in 129 paesi, di cui 21 siti a carattere transfrontaliero. A questi si aggiungono diversi elementi del cosiddetto patrimonio immateriale riconosciuti in aree protette e parchi nazionali, come il Cilento e l’isola di Pantelleria in Italia.

Come saranno selezionati gli esperti ambientali

Gli Environmental experts verranno selezionati dall’Unesco con apposite call per individuare i migliori esperti mondiali su tutela, gestione e valorizzazione delle aree protette. Questi professionisti interverranno per assicurare un qualificato supporto tecnico in materia di conservazione e salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, mitigazione e adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, formazione, educazione e divulgazione ambientale a favore di giovani e comunità.

Una rete internazionale di esperti ambientali per coniugare biodiversità e cultura

“Coniugare la biodiversità e la cultura – afferma in nota il ministro Costa – è fondamentale per tutelare la vita del pianeta. L’Italia sarà sempre al fianco dell’Unesco. I temi di questa intesa sono fondamentali per costruire una nuova alleanza planetaria. Il nostro Paese ci crede e porterà questa iniziativa al prossimo G20, che presiederà nel 2021, come strumento operativo avviato nei territori di eccellenza selezionati dall’Unesco”. “Crediamo molto in questo progetto comune – sottolinea in nota la direttrice generale Unesco Audrey Azoulay – citeremo l’Italia come esempio, anche negli incontri internazionali”.


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