Dopo due anni di significativi aumenti, i prezzi dei minerali critici sono diminuiti nel 2023: il costo del litio è calato del 75 per cento, mentre i costi del cobalto, del nickel e della grafite sono scesi del 30/45 per cento, contribuendo a ridurre del 14 per cento i prezzi delle batterie.
Tutto questo è dipeso da un aumento dell’offerta. È quanto afferma il report Global Critical Minerals Outlook 2024 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), pubblicato il 17 maggio e accompagnato dal Critical Minerals Data Explorer.
Il ruolo della Cina
Sebbene il calo dei prezzi abbia giovato ai consumatori, l’impatto non è stato altrettanto positivo per gli investimenti, avverte l’IEA: questi ultimi sono cresciuti solo del 10 per cento, più lentamente rispetto al 2022. Le dimensioni del mercato dei materiali necessari per la transizione energetica dovranno più che raddoppiare da qui al 2040, raggiungendo i 770 miliardi di dollari, per mantenere vivo l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
Le analisi dell’IEA svelano come i progetti annunciati finora saranno in grado di soddisfare solo il 70 per cento della domanda di rame e il 50 per cento della domanda di litio al 2035. Le previsioni riguardo agli altri materiali sono più rosee, ma indicano comunque una forte concentrazione della produzione, con la Cina che continuerà a giocare un ruolo fondamentale nel settore della raffinazione.
Minerali critici, importante garantire un’offerta resiliente e diversificata
“L’accesso sicuro e sostenibile ai minerali critici è essenziale per transizioni verso l’energia pulita fluide e convenienti. La domanda globale di tecnologie come i pannelli solari, le auto elettriche e le batterie sta crescendo rapidamente, ma non possiamo soddisfarla senza forniture affidabili e crescenti di minerali critici”, ha commentato il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol.
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“Il recente boom degli investimenti nei minerali critici è stato incoraggiante e il mondo è in una posizione migliore ora rispetto a qualche anno fa, quando abbiamo segnalato per la prima volta questo problema nel nostro storico rapporto del 2021 sull’argomento. Tuttavia, questa nuova analisi dell’IEA evidenzia che c’è ancora molto da fare per garantire un’offerta resiliente e diversificata”.
L’innovazione tecnologica e l’economia circolare
Il litio e il rame sono i più vulnerabili ai rischi legati all’offerta e ai volumi, mentre la grafite, il cobalto, le terre rare e il nichel sono esposti a rischi geopolitici più sostanziali. La maggior parte dei minerali sono esposti ad elevati rischi ambientali. L’innovazione tecnologica e l’economia circolare saranno essenziali per alleviare queste pressioni.
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Il rapporto rileva che l’industria sta facendo progressi in termini di sicurezza dei lavoratori, parità di genere, investimenti nelle comunità locali e utilizzo di energie rinnovabili per la produzione mineraria. Tuttavia, lo stesso non si può dire della riduzione di rifiuti, emissioni climalteranti e consumi idrici, cosa che suggerisce ampi margini di miglioramento.
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