Materie prime critiche, mobilità elettrica e pesca sostenibile: l’Europa avanza nella transizione

Dopo la firma di un accordo strategico fra l’UE e la Serbia, sono state approvate nuove misure per il controllo delle attività di pesca nell’Atlantico

Roberta Metsola e Ursula von der Leyen sono state rielette presidenti, rispettivamente, del Parlamento e della Commissione europea. E mentre le istituzioni dell’UE si riorganizzano, prosegue l’adozione di norme volte a facilitare la transizione ecologica.

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Foto Pixabay

Gli obiettivi dell’accordo UE-Serbia

Maroš Šefčovič, vicepresidente per il Green Deal europeo, ha firmato un memorandum d’intesa con Dubravka Đedovič Handanović, Ministro dell’Energia della Repubblica di Serbia. Gli obiettivi dell’accordo, siglato il 19 luglio al Summit di Belgrado sulle materie prime critiche, sono cinque:

  1. favorire la creazione di catene del valore per i veicoli elettrici, le batterie e le materie prime, sostenendo progetti su scala locale, capaci di creare nuovi posti di lavoro;
  2. stimolare la cooperazione nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, così come la condivisione di conoscenze e tecnologie;
  3. facilitare lo scambio di informazioni riguardanti policy e iniziative volte a garantire il rispetto di elevati standard ambientali, sociali e di governance;
  4. mobilitare strumenti finanziari e investimenti capaci di supportare le singole progettualità;
  5. promuovere la formazione di nuove figure professionali specializzate.

L’impegno dell’Europa per una crescita sostenibile

Il partenariato fornisce il quadro per un forte impegno multilivello pubblico-privato tra le istituzioni e gli organi dell’UE, le industrie, gli investitori, i rappresentanti della società civile, i ministeri competenti degli Stati membri interessati e della Serbia. I firmatari avranno sei mesi di tempo per ideare congiuntamente una tabella di marcia.

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“Il memorandum d’intesa tra l’UE e la Serbia sulle materie prime sostenibili, sulle catene del valore delle batterie e sui veicoli elettrici testimonia il nostro impegno condiviso nel portare avanti la transizione verde”, ha commentato Maroš Šefčovič.

“Attraverso la collaborazione strategica in questi settori chiave, sblocchiamo un immenso potenziale per la crescita sostenibile e l’innovazione, rafforzando al tempo stesso l’integrazione della Serbia nel mercato unico europeo e rafforzando ulteriormente la sua convergenza economica, sociale e ambientale con l’UE”.

Il divieto della pesca di fondo in alcune zone dell’Atlantico

Il Consiglio europeo, invece, ha adottato il 22 luglio una serie di misure volte a migliorare la gestione delle attività nella zona della Commissione per la pesca nell’Atlantico nord-orientale (NEAFC). Sono state aggiunte 22 specie, tra cui il merluzzo bianco, la sogliola e la passera di mare, all’elenco di quelle che è vietato rigettare o rilasciare in mare. Il divieto della pesca di fondo in determinate zone è stato prorogato fino al 2027.

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Gli impianti di sbarco e di trasformazione saranno monitorati mediante telecamere e sensori, per controllare gli sbarchi di determinate specie pelagiche che superano le dieci tonnellate quando in un dato anno civile vengono pesate più di tremila tonnellate di tali stock. Il nuovo testo riunisce in un unico regolamento tutte le misure NEAFC precedentemente disciplinate da regolamenti diversi e prevede, inoltre, l’attuazione di specifiche misure di controllo intese a tutelare le popolazioni di sgombro, sugarello, melù e aringa.


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