È stato ufficialmente istituito, presso il MASE, il Comitato CCS (Carbon Capture and Storage), grazie a una norma del DL Infrastrutture approvato il 24 giugno in Consiglio dei Ministri.
I compiti del nuovo Comitato CCS
Come suggerisce il nome, il Comitato si occuperà di esaminare le istanze relative alla cattura e allo stoccaggio del carbonio che, secondo il Ministero, rappresentano validi alleati nel percorso di decarbonizzazione, specialmente nel caso dei settori hard-to-abate.
Il compito, nello specifico, sarà quello di individuare le aree per lo stoccaggio dell’anidride carbonica, esaminare le richieste di esplorazione e prescrivere misure a tutela della salute pubblica.
La composizione dell’organo collegiale
L’organo sarà composto da cinque membri appartenenti a MASE, ISPRA e Conferenza Unificata, con una segreteria tecnica composta anche da rappresentanti di altri Ministeri (Università e Ricerca, Interno), dell’ISS e del Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica. In via transitoria, sarà il Comitato ETS a svolgere le funzioni del nuovo organismo.
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Le parole di Pichetto Fratin e Gava
“L’istituzione del nuovo Comitato ci consentirà di far fronte alle crescenti iniziative in materia, aggiungendo un ulteriore elemento di garanzia tecnico-scientifica allo sviluppo di questa ambiziosa tecnologia, che potrà aiutarci a raggiungere gli obiettivi del PNIEC”, ha commentato il Ministro Gilberto Pichetto Fratin.
“La CCS rappresenta ad oggi l’unica opzione immediatamente disponibile per ridurre le emissioni dei settori hard-to-abate come cementifici e stabilimenti chimici, non elettrificabili o nei settori, come quello della carta, in cui buona parte delle emissioni è legata al processo industriale”, ha aggiunto la viceministra Vannia Gava.
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