Sono stati resi noti i dati del Dow Jones Sustainability World Index (DJSI) 2018, la valutazione condotta dall’agenzia svizzera di rating RobecoSAM che analizza le aziende in base alle loro performance nel settore sostenibilità. Quest’anno sono state incluse nella lista 317 società, scelte tra 2.500 grandi realtà operanti in 29 paesi del mondo. Tra le aggiunte effettuate troviamo realtà come Salesforce.com, Schlumberger Ltd, Diageo PLC. Tutti i cambiamenti relativi alle valutazioni risulteranno effettivi a partire dal 24 settembre 2018.
Analisi di rischi e opportunità
L’inclusione negli indici Dow Jones Sustainability si basa su un’analisi dettagliata dei sistemi aziendali che governano i rischi e le opportunità collegati agli impatti ambientali e sociali. Questa valutazione costituisce per gli investitori un parametro per valutare la capacità delle aziende di creare valore anche nel medio-lungo termine.
Aggiornamento metodologia
Quest’anno la metodologia di valutazione adottata da RobecoSAM è stata aggiornata modificando il processo di attribuzione dei punteggi rispetto ai precedenti assessment per il Media and Stakeholder Analysis (MSA). La motivazione di questa scelta è stata quella di rispondere all’interesse crescente degli investitori verso il monitoraggio e l’analisi delle eventuali controversie in cui sono coinvolte le aziende valutate.
L’Italia in classifica
La valutazione di Terna
Terna ha ottenuto quest’anno la decima conferma consecutiva nel Dow Jones Sustainability Index 2018, collocandosi al primo posto mondiale nel settore Electric Utilities per le performance di sostenibilità. In particolare il TSO italiano è stato valutato in modo positivo sia per la permanenza nell’indice World sia nel più ristretto indice Europe. Il punteggio totale è stato 91/100, “il più alto di sempre per la società e il più elevato nell’ambito delle utility elettriche (media di settore: 46/100), migliorando di 4 punti il dato 2017 ricalcolato secondo la nuova metodologia introdotta quest’anno”, come spiega una nota dell’azienda. Il primato è riconosciuto in 9 dei 23 criteri di valutazione applicabili all’azienda: Materiality, Risk and crisis management, Policy influence, nei criteri ambientali Environmental reporting, Operational eco-efficiency, Transmission and distribution e nei criteri sociali Social reporting, Human capital development, Corporate citizenship and philantropy.
La performance di Intesa SanPaolo
L’unica banca italiana a essere inserita nell’indice è stato il gruppo Intesa San Paolo (per l’ottavo anno consecutivo). Il punteggio complessivo è pari a 80 su 100, rispetto a una media di settore di 54. In particolare in ambito ambientale il risultato raggiunto è stato pari a 90, rispetto a una media di settore di 55. “È stato raggiunto il risultato massimo nelle sezioni dedicate alla stabilità finanziaria, alla gestione dei rischi e delle opportunità di business in campo ambientale, alla reportistica ambientale e all’inclusione finanziaria”, spiega l’azienda in una nota.
Altre imprese presenti
Compaiono nella lista, solo per fare qualche altro esempio, anche Leonardo, realtà italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza che viene inclusa per il 9 anno anno consecutivo; Pirelli, punteggio complessivo di 81 punti contro la media di settore pari a 32; e Generali che, spiega in una comunicato, è “l’unica impresa assicurativa italiana presente nell’indice“.
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