Fissare un obiettivo vincolante sulla produzione e sulle vendite di veicoli elettrici. Così l’Italia e gli Stati Membri potrebbero stimolare lo sviluppo della mobilità sostenibile, emulando l’introduzione nel 2017 in Cina del mandato per i veicoli a emissioni zero. Politica che ha previsto l’attribuzione ai costruttori automobilistici di crediti equivalenti al 10% del mercato auto complessivo nel 2019 e al 12% nel 2020. Con l’obiettivo che il 4% delle vendite al 2020 sia rappresentato da mezzi a emissioni zero.
Il mandato ha rappresentato per la Cina “il fattore principale della sua leadership nel settore della mobilità elettrica” proprio perché ha stimolato gli investimenti delle case automobilistiche, come evidenziato in nota stampa da Veronica Aneris, rappresentante italiano di Transport & Environment.
Ed è l’elemento alla base della disparità tra dimensione del mercato e degli investimenti tra il vecchio continente e quello asiatico: nel 2017 in Cina sono stati investiti complessivamente 21,7 mld di euro e prodotte 23,5 mln unità a fronte dei 3,2 mld investiti in Europa con 17 mln di mezzi. 10 mld provenienti dalla joint venture tra il Gruppo Volkswagen e la cinese Anhui Jianghuai che, attraverso l’iniziativa Roadmap E, punta ad aumentare le vendite entro il 2025. Guardando al futuro, Nissan dovrebbe investire 8 mld di euro con la joint venture con Renault e Dongfeng e l’associazione tra Daimler AG e la cinese BAIC per 1,6 mld di euro punta ad aumentare la produzione di mezzi Mercedes nello stabilimento di Pechino.
“Non è troppo tardi perché l’Europa recuperi il suo ritardo”, ha proseguito in nota la Aneris. Per farlo, ha precisato, “il Parlamento europeo e i governi UE devono fissare un obiettivo vincolante di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 per il 2025”, alzando l’asticella rispetto ai nuovi obiettivi proposti lo scorso novembre dalla Commissione del 15% e del 30% rispettivamente al 2025 e al 2030. Target che verranno discussi il prossimo 25 giugno dai ministri europei dell’ambiente.
Dello stesso avviso le associazioni ambientaliste italiane – Greenpeace, Legambiente, WWF, Kyoto Club, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Cittadini per l’Aria – che hanno invitato il Ministro all’Ambiente Sergio Costa a introdurre obiettivi di vendita obbligatori per i veicoli low e zero emission. Così da preservare anche il mercato del lavoro: con l’importazione delle auto elettriche in UE T&E stima nel 2030 la perdita di un terzo dei posti di lavoro nel settore manifatturiero.
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