L’import UE di prodotti EUTR (ossia di provenienza extra-comunitaria) del macrosistema Legno-Mobili-Carta ha registrato una crescita del 5,6% nel periodo compreso tra il 2010 e il 2016, con una leggera diminuzione del -1,1% solo nell’ultimo anno oggetto di indagine, per un valore totale di 25.712 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla terza edizione dello studio “Le importazioni dell’Unione Europea di legno e prodotti derivati”, commissionato da Conlegno e curato dal Centro Studi FederlegnoArredo Eventi Spa.
Italia, uno dei maggiori importatori
Il nostro Paese, in particolare, si conferma come uno dei maggiori importatori europei di prodotti EUTR collocandosi al terzo posto dopo Regno Unito e Germania. Il volume d’affari registrato dall’Italia è in particolare di 2.686 milioni di euro, circa l’11,3% del totale delle importazioni extra UE.
“L’Italia, tra i primi importatori di prodotti regolamentati dall’EUTR, ha un ruolo chiave nell’attuazione delle normative comunitarie finalizzate a contrastare la deforestazione incontrollata e le pratiche illegali connesse al commercio del legno e derivati – spiega in una nota Angelo Mariano, responsabile dell’area tecnica LEGNOK – Conlegno offre, in qualità di Monitoring Organization riconosciuta dalla Commissione europea, il proprio qualificato supporto alle aziende che, immettendo legno e prodotti derivati sul mercato comunitario, agiscono come “Operatori” ai sensi dell’EUTR e sono obbligati a mettere in atto le previste procedure di Due Diligence. Nell’espletamento del suo mandato, Conlegno agisce in piena osservanza della legislazione comunitaria e nazionale e delle indicazioni provenienti dall’Autorità Competente italiana con la quale si confronta regolarmente.”
Stabilità dei primi 5 importatori dell’UE
Dal rapporto (che utilizza i dati EUROSTAT relativi all’anno 2016, espressi in milioni di euro e strutturati secondo area, paese e prodotto) emerge una sostanziale stabilità tra il 2015 e il 2016 nel ranking dei primi cinque importatori dell’UE. I numeri più rilevanti sono quelli registrati dal Regno Unito (5.679 milioni di euro), seguito da Germania (3.987 milioni di euro), Italia (2.686 milioni di euro). Seguono poi i Paesi Bassi (2.322 milioni di euro) e Francia (1.934 milioni di euro).
Italia al 4° posto del sistema legno
Il nostro Paese mantiene inoltre, nonostante un lieve calo delle importazioni extra – UE, il quarto posto nel sistema legno (722 milioni di euro), con il 7,3% del totale UE. A precederlo Regno Unito, Germania e Belgio. Nel comparto carta, invece, siamo terzi in classifica (1.836 milioni di euro), con il 15% del totale UE. A precederci solo Germania e Regno Unito. Infine, per quanto riguarda il sistema mobili, il Belpaese si colloca in sesta posizione (128 milioni di euro), con il 3,5% del totale UE. Prima dell’Italia si piazzano invece Regno Unito, Germania, Francia, Paesi bassi e Belgio.
I primi cinque fornitori Extra – UE
Se si analizza una classifica dei primi cinque fornitori extra UE emerge come al primo posto ci sia la Cina (5.025 milioni di euro), seguita da da Stati Uniti (3.910 milioni di euro), Brasile (2.654 milioni di euro), Russia (2.247 milioni di euro) e Svizzera (1.326 milioni di euro). In particolare Cina, Stati Uniti e Brasile sono i Paesi da dove arriva la maggior parte della carta. Per il legno i principali Paesi da cui l’UE importa sono Russia, Stati Uniti e Cina. Per quanto riguarda i mobili invece, le importazioni provengono da Cina, Vietnam e Indonesia l’Unione Europea importa un numero consistente di mobili.
Importazioni da Paesi con elevato indice di corruzione
Dai dati emerge inoltre come le importazioni comunitarie di legno e derivati provengono per il 65% da paesi contraddistinti da indice di corruzione percepita (CPI) ≤ 50 (paesi a rischio). Un quadro che purtroppo non migliora se si analizzano i numeri relativi all’Italia. il nostro Paese importa prodotti potenzialmente a rischio per un valore complessivo di 1.615 milioni (pari al 60% del totale). Tra i principali fornitori italiani di carta ci sono, ad esempio, il Brasile (CPI 40) e la Cina (CPI 40). Per quanto riguarda legno e semilavorati, tra gli esportatori principali per l’Italia c’è, invece, la Bosnia Erzegovina (CPI 39).
Per il comparto mobili, le importazioni provengono per il 93% da paesi extra UE con CPI ≤ 50, prima tra tutti Cina (CPI 40), seguita da Vietnam (CPI 33) e Indonesia (CPI 37). Bisogna, però, fare una precisazione. La legalità dei prodotti in legno, esportati da novembre 2016 in Indonesia, “è assicurata a priori dalle licenze FLEGT obbligatorie”, spiega in una nota Conlegno.
Fattori che aggravano rischi illegalità
Ad aggravare il rischio di illegalità nel comparto mobili contribuisce , oltre alla provenienza da paesi critici, anche la complessità delle filiere produttive. In un contesto di questo tipo infatti, a volte l’iter di produzione risulta difficile da ricostruire compiutamente nell’ottica della Dovuta Diligenza imposta dal Regolamento UE 995/2010 – EUTR.
“Il mondo del legno si è reso conto della complessità del regolamento EUTR e la necessità di seguirlo con la massima attenzione – spiega nella nota Alessandro Calcaterra presidente Fedecomlegno – Tutte le imprese europee del legno devono impegnarsi a valorizzare la rintracciabilità dell’origine legale della materia prima legno, vero valore aggiunto rispetto agli altri materiali. Un processo sicuramente non semplice, ma che potrà essere agevolato da un’intensificazione dei controlli sul prodotto finito provenienti dall’Asia”.
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