Il 21 maggio, a Milano, si è tenuto l’evento “Agrivoltaico: opportunità o corsa a ostacoli”, a cura dello studio legale Legance. L’incontro è stato organizzato nell’ambito degli Energy Talk, una serie di meeting in cui vengono trattati i principali temi legati alla transizione energetica.
Gli scenari dopo il DL Agricoltura
“La certezza e la stabilità del quadro normativo sono da sempre i principi cardine della crescita e attrattività degli investimenti di un determinato settore – ha commentato Cristina Martorana, partner di Legance –. Compito dell’interprete è quello di fornire al mercato rilevante una lettura della norma che non solo sia giuridicamente solida, ma si ponga altresì in linea, senza soluzione di continuità e in armonia con il disegno da tempo tracciato a livello europeo e declinato negli obiettivi PNRR e PNIEC”.
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Martorana ha fatto riferimento all’art.5 del DL Agricoltura, che prevede il divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici collocati a terra e il divieto di aumentare l’estensione di quelli esistenti. “Interventi normativi ‘a gamba tesa’ come questo non dovrebbero trovare spazio – ha aggiunto Martorana –: non v’è dubbio che l’agrivoltaico sia destinato a giocare un ruolo fondamentale”.
Le potenzialità dell’agrivoltaico
Andrea Colantoni, responsabile del Servizio prevenzione e protezione dell’Università degli Studi della Tuscia, ha fatto notare che “il PNRR ha tra gli obiettivi l’implementazione di sistemi ibridi di agricoltura-produzione di energia, che contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte”.
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“Le rinnovabili sono una grande opportunità di sviluppo per l’Europa e per l’Italia, dove purtroppo negli ultimi mesi sono percepibili alcune resistenze provenienti da diversi ambienti – ha concluso Alessandro Migliorini, Country Manager Italy European Energy –. È dunque necessario spiegare bene e meglio ai cittadini, al mondo industriale e al settore dell’agricoltura che, solo grazie all’integrazione delle rinnovabili nel mix energetico, si potranno ridurre i costi dell’energia, decarbonizzare i processi e rendere il Paese e il suo tessuto economico competitivo su scala europea e globale”.
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