Sarà la Gran Bretagna ad ospitare la Conferenza Onu sul clima del 2020. L’Italia accoglierà la pre-COP, l’evento preparativo, e la YouthCop, la Cop dei giovani. Ieri i due paesi hanno siglato un accordo di partenariato.
“Questa corsa verso la Cop26, un avvenimento fondante per il futuro del pianeta, non ha mai visto Italia e Uk su fronti opposti ma al lavoro insieme per il bene del Pianeta”, ha dichiarato in una nota stampa il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Italia e Gran Bretagna, ha proseguito, sono accomunate da una “ambizione ambientale molto elevata” e vogliono promuovere “un’azione decisiva contro i cambiamenti climatici e per modificare il paradigma ambientale”. Questo partenariato, ha concluso, “è una bellissima notizia che ci inorgoglisce”.
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La decisione non è stata ancora ufficializzata, anche se potrebbe esserlo entro pochi giorni al termine dell’incontro internazionale sul clima in corso a Bonn che precede il vertice di dicembre a Santiago del Cile, in Brasile. La candidatura dell’Italia non sarebbe andata a buon fine, secondo quando riportato dalla BBC, perché molti stati europei non avrebbero apprezzato la posizione della Lega sulle tematiche legate al cambiamento climatico e non avrebbero ritenuto capace l’Italia di organizzare un evento di tale portata.
Pochi giorni fa il ministro Costa aveva confermato la candidatura dell’Italia a ospitare la Cop26, ufficializzata a dicembre in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York nemmeno un paio di settimane fa in occasione di un tentennamento del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Il primo cittadino si era detto “non molto ottimista” ma disposto a lavorare a patto di capire “qual è la convinzione del governo”. Di rimando, il capo di dicastero aveva sottolineato lo stupore sul fatto che “il sindaco di Milano esprima perplessità sulla candidatura italiana alla Cop26. Come io stesso ho annunciato proprio in una visita al capoluogo lombardo non molto tempo fa”.
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