Addentrandosi nel labirinto di vicoli della medina di Ouazzane, non sfugge un’attenta armonia cromatica un po’ ovunque: il verde e il bianco. Non sfugge nemmeno l’attenta sistemazione di vasi da fiori sulle pareti dei vecchi edifici. Di certo, non sfugge la scritta a lettere cubitali bianche e verdi che accoglie il visitatore all’entrata della medina: “I Love Ouazzane”.
È il nuovo marchio cittadino, un progetto di riqualificazione che vuole dare concretezza, tramite il colore verde, alla vocazione rurale di queste terre. Voluto da Salim Kaidi, economista e consulente di turismo sostenibile presso SK Tourism, il progetto intende evidenziare i punti di forza e il potenziale della città spirituale come destinazione culturale per un turismo attento alle tradizioni rurali.
“Ci siamo ispirati all’esperienza canadese per instaurare una nuova dinamica. Poiché la vocazione di questa città è quella di essere una città verde, abbiamo provato a infondere tra gli abitanti la cultura dei vasi da fiori un po’ ovunque nella medina, proprio per riflettere questo tipo di vocazione e di esprimerla tramite il colore tipico: il verde”. Fondatore della prima associazione turistica di Ouazzane, La Perle Verte, Kaidi ci illustra gli sviluppi del progetto per le vie della medina, che vediamo nel video.
Nel 2022, Salim Kaidi è stato anche insignito della Medaglia d’Argento al merito turistico internazionale dalla FIT (Federazione Internazionale del Turismo), diventando il secondo marocchino a ottenere il prestigioso riconoscimento. L’associazione La Perle Verte crede fermamente nel potenziale turistico di Ouazzane come destinazione culturale. “Abbiamo lavorato ad un congresso scientifico internazionale per rinforzare i valori di tolleranza e di pace, tanto più che Ouazzane fa parte del patrimonio culturale giudaico e mussulmano della nazione. Quindi è una città di tolleranza e di coesistenza. Stiamo continuando su questa strada per consolidare questo approccio”, commenta Kaidi a nome dell’associazione.
Una scelta di turismo ed economia sostenibile
Nonostante il suo potenziale, però, Ouazzane rimane una destinazione dove l’attività turistica conosce diverse carenze e rimane poco sviluppata rispetto ad altre destinazioni. Ma una strategia di attuazione soggetta a dettami puramente economici comporta quasi sempre una distorsione dell’ambiente, una distruzione dei valori culturali attraverso l’imposizione di modelli comportamentali propri di coloro che invadono l’area turistica. È quanto si vuole evitare in questa zona.
La visione è chiara: il settore del turismo nel cuore del paese degli Jbala è il punto di forza di una diversità naturale e culturale unica, che non può essere ignorata. Al di là dello sviluppo turistico tout-court, è necessaria l’attuazione di una strategia ben coordinata per istituire una governance razionale dello spazio. Affinché il turismo sia una vera e propria leva di sviluppo per la provincia di Ouazzane, deve permettere la creazione di valori economici e sociali condivisi.
Tra le ultime iniziative di promozione territoriale, si inserisce anche la prima edizione del Festival Internazionale Al Ghaita, tenutosi all’Auditorium di Ouazzane dal 25 al 27 ottobre scorso. Il lancio dell’iniziativa musicale ha come filo conduttore un omaggio ai grandi maestri sufi di Al Ghaita, uno strumento a fiato dalle origini antichissime. Diretto dal musicista internazionale Noureddine Fatty, il Festival è stato pensato per far riscoprire uno strumento universale, presente nelle culture musicali di tutto il Mediterraneo, e incoraggiare la creatività dei giovani come leva culturale di sviluppo.
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