Per sviluppare il modello “industria 4.0” nel nostro Paese c’è bisogno di standard e protocolli comuni, un ente centrale che definisca le regole e un piano strategico di sostegno pubblico al settore. Sono questi, in sintesi, i tre pilastri su cui costruire la nuova rivoluzione industriale secondo Mario Corsi, Amministrato Delegato di ABB Italia.
La società ha presentato i risultati 2015 il 2 febbraio scorso e scorrendo i dati si scopre che l’automazione di processo ha segnato un +2% nei ricavi lo scorso anno rispetto al 2014. Nel complesso, ABB Italia ha ottenuto ordini per 2.356 milioni di euro (-5% sul 2014) e un fatturato di 2.438 milioni di euro (+3% sul 2014), investendo in R&D il 3,4% del fatturato (46 i brevetti depositati nel 2015).
Per sviluppare e testare queste tecnologie la società ha avviato i lavori per l’ampliamento del Testing Laboratory adiacente alla nuova sede ABB di Bergamo. Qui sorgerà un nuovo “complesso dell’innovazione” nell’applicazione industriale dell’Internet of Things/Service/People.
Il sostegno all’innovazione, però, passa anche per il rapporto consolidato con le università, ha aggiunto Eliana Baruffi, Responsabile Corporate Communications ABB Italia. Tra le collaborazioni attive quelle con gli Atenei di Bergamo, Padova, Bocconi e Politecnico di Milano. In quest’ottica, “sono stati attivati tre progetti di R&D e tre dottorati”.
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