Deterioramento della qualità dell’aria e dell’acqua dei fiumi. Questi sono solo alcuni esempi degli effetti deleteri dell’inquinamento. Da un lato abbiamo un continuo aumento delle morti legate alla presenza di PM 2,5 in atmosfera, dall’altro l’esempio, solo l’ultimo in ordine dei tempo, del crescente numero di salviette igieniche usate presenti nel Tamigi.
Inquinamento e salute
Ma procediamo con ordine e analizziamo la questione qualità dell’aria. Nel corso del 2016 l’esposizione prolungata ad aria inquinata, contenente elevate concentrazioni di PM2,5, ha contribuito alla morte di circa 4,1 milioni di persone. Un dato che, tradotto in percentuale, corrisponde al 7,5% di tutte le morti a livello globale. Sono i numeri emersi dall’edizione 2018 dello State Global Air, lo studio pubblicato ad aprile dall’Health Effects Institute (HEI).
Patologie più comuni
Tra le patologie più comuni legate all’esposizione a questa sostanza inquinante abbiamo ad esempio le cardiopatie ischemiche, le patologie cerebrovascolari, il cancro ai polmoni e le infezioni al sistema respiratorio inferiore. Dei 4,1 milioni di morti attribuibile a PM2,5, la maggior parte (58%) è stata causata da cardiopatia ischemica.
Paesi a più alta mortalità
Tra i Paesi dove si registra la più alta mortalità legata al PM2,5 ci sono, come spiega il report, le nazioni del continente Asiatico. In particolare Cina e India sono gli Stati più colpiti con un 51% delle morti.
Inquinamento domestico
Un altro tema chiave affrontato nel report è quello dell’inquinamento domestico. Una problematica che riguarda in particolare i più giovani e i più anziani. Il 24% di persone che hanno problemi di salute legati all’esposizione di sostanze inquinanti nell’ambiente domestico ha infatti più di 75 anni, mentre il 18% ha meno di 5 anni.
Regno Unito, la questione delle salviette nel Tamigi
Se dalla qualità dell’aria passiamo a quella delle acque dei fiumi la situazione non migliora. Il Guardian dà infatti notizia della presenza di grandi quantità di salviette umidificate, più di 5000, sulle rive del Tamigi. A fare la scoperta l’associazione ambientalista londinese Thames 21 che ripulisce fiumi e canali. Le salviette, in tutto 5453, sono state rinvenute in una superficie di 116 metri quadrati di terrapieno del fiume, nel tratto vicino ad Hammersmith. Queste salviette, che stanno registrando una continua diffusione tra i consumatori, sono di solito realizzate in un tessuto simile al cotone abbinato a resine plastiche come poliestere o polipropilene. Questi materiali non sono biodegradabili.
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