Commissione UE

La Commissione europea ieri 18 maggio ha presentato il piano REPowerEU per fronteggiare i problemi del mercato dell’energia, che si sono acuiti con la guerra in Ucraina.

Obiettivo non più prorogabile è quello dell’indipendenza energetica dell’Unione europea dai combustibili fossili della Russia e affrontare la crisi climatica. Inoltre, cresce la consapevolezza degli europei sul tema, infatti l’85% degli europei ritiene che l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la sua dipendenza dal gas e dal petrolio russo per sostenere l’Ucraina.

Le misure contenute nel Piano possono senz’altro aiutare a realizzare questo obiettivo attraverso: il risparmio energetico, la diversificazione dell’approvvigionamento energetico e una più rapida diffusione delle energie rinnovabili.

La Commissione propone di apportare delle modifiche mirate al regolamento Rrf per integrare specifici capitoli REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri (Prr) attualmente esistenti.

Il ruolo del risparmio energetico

La Commissione propone di rafforzare le misure di efficienza energetica a lungo termine, tra cui un aumento dal 9% al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica, fissato nell’ambito del pacchetto Fit for 55. 

Il risparmio energetico è anche il modo più rapido ed economico di fronteggiare l’attuale crisi energetica e risparmiare in bolletta, ecco perché la Commissione ha pubblicato una comunicazione sul risparmio energetico che mostra come i cambiamenti nei comportamenti potrebbero ridurre del 5% la domanda di gas e petrolio nel breve periodo. Oltre a ciò, incoraggia gli Stati membri a realizzare campagne di comunicazione ad hoc rivolte alle famiglie.

Le misure fiscali per favorire il risparmio energetico

Gli Stati sono caldamente invitati ad applicare misure fiscali per favorire il risparmio energetico, come ad esempio, aliquote Iva ridotte sui sistemi di riscaldamento efficienti, sull’isolamento degli edifici e degli apparecchi e dei prodotti efficienti sotto il profilo energetico.

La Commissione provvederà anche a definire misure di emergenza in caso di  interruzione dell’approvvigionamento e pubblicherà orientamenti sui criteri di priorità per i clienti, oltre ad agevolare l’elaborazione di un piano di riduzione della domanda coordinato a livello europeo.

Diversificare l’approvvigionamento e sostenere i partner internazionali

L’impegno dell’UE per diversificare l’approvvigionamento è stato immediato e così facendo, è riuscita a garantire livelli record di importazioni di Gnl e maggiori forniture di gas.

La piattaforma europea per l’energia

Di recente, è stata creata la piattaforma dell’UE per l’energia che permetterà acquisti comuni volontari di gas, Gnl e idrogeno aggregando la domanda, ottimizzando l’uso delle infrastrutture e coordinando i contatti con i fornitori. A breve, la Commissione prenderà in considerazione la possibilità di sviluppare un “meccanismo di acquisto congiunto” che concluda contratti di acquisto di gas per conto degli Stati membri aderenti. La piattaforma consentirà inoltre l’acquisto congiunto di idrogeno rinnovabile.

La strategia esterna dell’UE per l’energia agevolerà la diversificazione energetica e la creazione di partenariati con i fornitori, anche per l’idrogeno e altre tecnologie verdi. Inoltre, nel Mediterraneo e nel Mare del Nord saranno sviluppati importanti corridoi per l’idrogeno.

Accelerare la diffusione delle energie rinnovabili

Imprimere un’accelerazione alle energie rinnovabili nella generazione di energia elettrica, nell’industria, nell’edilizia e nei trasporti porterà a raggiungere l’indipendenza in minor tempo, consentendo di ridurre i prezzi.

La Commissione propone di aumentare dal 40% al 45% l’obiettivo principale per il 2030 del pacchetto “Pronti per il 55%”, attraverso le seguenti misure:

  • una strategia dell’UE per l’energia solare volta a raddoppiare la capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e installare 600 GW entro il 2030;
  • un’iniziativa per i pannelli solari sui tetti con l’introduzione graduale di un obbligo giuridico di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici, commerciali e residenziali;
  • il raddoppio del tasso di diffusione delle pompe di calore unito a misure per integrare l’energia geotermica e termosolare nei sistemi di teleriscaldamento e di riscaldamento collettivo;
  • una raccomandazione della Commissione per affrontare la complessità delle procedure di autorizzazione per i grandi progetti rinnovabili e una modifica mirata della direttiva sulle energie rinnovabili, affinché siano riconosciute come interesse pubblico prevalente. Gli Stati membri dovrebbero istituire “zone di riferimento specifiche per le rinnovabili” con procedure di autorizzazione brevi e semplificate. La Commissione per agevolare tale individuazione mette a disposizione serie di dati del suo strumento di mappatura digitale sulle zone sensibili dal punto di vista ambientale;
  • Per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nei trasporti e nei settori industriali difficili da decarbonizzare: la definizione di un obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto internamente e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importato entro il 2030. Per accelerare i progetti sull’idrogeno, sono stati stanziati altri finanziamenti pari a 200 milioni di euro a favore della ricerca;
  • un piano di azione per il biometano, che definisce strumenti come: un nuovo partenariato industriale per il biometano e incentivi finanziari, per portare la produzione a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030.

Ridurre nei trasporti e nell’industria l’utilizzo di combustibili fossili

L’insieme delle misure suddette ad opera dell’industria potrebbero far risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030. La Commissione, per sostenere l’adozione da parte dell’industria dell’idrogeno verde, proporrà contratti per differenza sul carbonio e finanziamenti specifici per REPowerEU nell’ambito del Fondo per l’innovazione, utilizzando i proventi dello scambio di quote di emissioni. La Commissione fornisce anche orientamenti in materia di energie rinnovabili e di accordi di compravendita di energia elettrica e, inoltre, metterà a punto uno strumento di consulenza tecnica con la Banca europea per gli investimenti.

Propone anche di costituire un’alleanza industriale per il solare nell’UE e, in merito ai trasporti, prenderà in considerazione un’iniziativa legislativa per aumentare la quota di veicoli a emissioni zero nei parchi auto pubblici e aziendali.

Gli investimenti intelligenti

Per raggiungere gli obiettivi di REPowerEU occorrono 210 miliardi di euro di investimenti supplementari entro il 2027 e, fare a meno delle importazioni dalla Russia, può far risparmiare quasi 100 miliardi di euro l’anno.

Per il REPowerEU sono già disponibili 225 miliardi di euro sotto forma di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf). La Commissione propone anche di aumentare la dotazione finanziaria di quest’ultimo di 20 miliardi di euro, provenienti dalla vendita di quote di emissioni del sistema Ets. Potrebbero essere messi a disposizione altri 26,9 miliardi di euro dai Fondi di coesione e 7,5 miliardi di euro dalla politica agricola comune, attraverso trasferimenti volontari all’Rrf. Per integrare i progetti inclusi nell’elenco dei progetti di interesse comune (Pic), saranno indispensabili infrastrutture supplementari per il gas di portata limitata, che secondo le stime, richiederanno circa 10 miliardi di euro di investimenti.

Infine, adattare le rete elettrica alle future esigenze sarà fondamentale anche accelerando sui Pic: la Commissione invita a presentare delle proposte e mette a disposizione un budget di 800 milioni di euro, a cui farà seguito un altro di pari ammontare all’inizio del 2023.


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