Il 2021 ha visto esplodere il settore delle costruzioni nel nostro Paese con una crescita del 20%, pari a 78 miliardi di euro. A testimoniarlo, il rapporto 2021 di Federcostruzioni, presentato lo scorso 20 ottobre in occasione del convegno inaugurale di Saie 2022 in corso a Bologna fino al 22 ottobre.
Un incremento impresso dai bonus fiscali, in primo luogo il Superbonus, che ha visto crescere il comparto delle costruzioni e il Pil del Paese.
Il Convegno, a cui hanno preso parte: Federcostruzioni, Ance – Associazione nazionale costruttori edili, Raffele Laudani assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna, l’Oice, la Rete delle professioni, BolognaFiere e Senaf – società del Gruppo editoriale tecniche nuove che organizza Saie; l’on. Tommaso Foti e il senatore Daniele Manca, ha fatto il punto sullo stato dell’arte della filiera.
In questo contesto è stato inoltre approfondito il tema dei bonus e della riqualificazione sostenibile del patrimonio immobiliare pubblico e privato, nonché l’aumento dei prezzi dell’energia e dei materiali.
L’incremento del sistema delle costruzioni nel 2021
Nel 2021, il valore della produzione dell’intera filiera si è attestato a quota 475 miliardi, in aumento di 78 miliardi rispetto al 2020 (+19,7%) e di 51,6 miliardi rispetto al 2019 (+11,4%). Ciò significa un terzo del Pil italiano, la cui crescita nell’ultimo anno del 6,6% è da attribuire proprio all’edilizia, grazie ai Bonus fiscali e agli importanti investimenti del Pnrr.
La crescita di produzione e occupazione generata dal settore
Il comparto ha visto anche crescere l’occupazione con un incremento di 200mila unità (+7,7%) rispetto all’anno precedente, ben il 12% della forza lavoro nazionale.
Per quanto riguarda gli investimenti, dopo il calo del 2020, secondo Ance, nel 2021, il settore ha visto un incremento del 16,4%. Grazie agli incentivi come il Superbonus 110% e il bonus facciate, il livello di investimenti del settore è aumentato complessivamente di oltre il 20%.
I dati Ance sul Superbonus 110%
Ance ha presentato i dati sul Superbonus 110% che rivelano a partire da settembre un rafforzamento dello strumento fiscale. Alla fine del mese, secondo i dati del monitoraggio Enea, Mise, Mite, gli interventi legati all’efficientamento energetico sostenuti dal Superbonus 110% sono 307.191, per un ammontare corrispondente di 51 miliardi (di cui 38,8miliardi, il 76%, si riferiscono a lavori già realizzati).
In un solo mese, dal 31 agosto al 30 settembre 2022, si registra un ulteriore aumento del 25,9% in numero e del 19% nell’importo, ovvero più di 63mila interventi aggiuntivi, per un valore corrispondente di circa €8,2 miliardi.
La geografia del Superbonus
A livello di distribuzione regionale, al primo posto c’è la Lombardia con 47.288 interventi per un valore di 8,6 miliardi, seguita da Veneto (37.675; 5 miliardi) e Lazio (26.938; 4,8 miliardi), seguiti dall’Emilia-Romagna (24.439; 4,2 miliardi). Bene anche le regioni di Sicilia, Puglia, Campania e Sardegna.
La presidente di Ance Federica Brancaccio ha dichiarato: “La nuova circolare delle Entrate sgombra finalmente il campo dai dubbi che in questi mesi hanno paralizzato la cessione dei crediti da bonus edilizi. Ora però è necessario che la nuova maggioranza di Governo lanci un segnale di fiducia, invitando anche Poste e Cdp a ripartire per ridare slancio al mercato. Al tempo stesso, dobbiamo guardare al futuro e pensare a soluzioni strutturali per una politica industriale di settore orientata alla sostenibilità”.
Le richieste di Federcostruzioni al nuovo Governo
“Il nostro Paese, per attenuare i rincari dell’energia e i loro effetti su famiglie e imprese, deve mettere in atto, oltre alle azioni compensative, costose e sostenibili per poco tempo, anche interventi regolatori di natura strutturale come il tetto UE al prezzo del gas, il disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e destinare parte della produzione nazionale di gas e l’energia delle fonti rinnovabili alle imprese energivore a un prezzo calmierato”, ha commentato Paola Marone, presidente Federcostruzioni.
Inoltre, per riqualificare il patrimonio immobiliare, l’Associazione chiede al nuovo Governo di mettere tra le priorità della sua agenda la strutturazione dei bonus, su un lungo periodo e con regole, e dei meccanismi finanziari a sostegno, che possa anche risolvere le questioni in sospeso sulla cessione del credito.
“Infine, per garantire l’attuazione del Pnrr, chiediamo di adeguare i bandi ai rincari dei materiali e dell’energia, commisurare l’importo delle gare alla dimensione delle nostre imprese, oltre naturalmente a monitorare l’emanazione del Codice dei Contratti previsto per il prossimo marzo 2023. Una filiera delle costruzioni più dinamica contribuirà a non far andare il Paese in recessione salvaguardando l’occupazione e tanti settori trainanti della nostra economia”.
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